I controlli non si fermano anche se secondo la Cassazione il contrassegno assicurativo cartaceo non serve

Contrassegno assicurativo addio ma i controlli non si fermano. Oggi l’assicurazione auto viene verificata in tempo reale tramite banca dati ANIA e sistemi digitali. Sapere come funziona è essenziale per evitare multe salate e conseguenze gravi sul veicolo.

L’assicurazione auto è obbligatoria per tutti i veicoli e rappresenta una garanzia fondamentale di tutela economica e giuridica. Un tempo la prova della copertura era il contrassegno assicurativo cartaceo esposto sul parabrezza, ma dal 2015 l’obbligo è stato abolito. Molti automobilisti si chiedono ancora se sia possibile ricevere una multa in assenza di tagliando e quali strumenti usino oggi le forze dell’ordine. Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i controlli si basano sul collegamento tra polizia, vigili urbani e la banca dati nazionale gestita da ANIA e PRA. La verifica è immediata: in pochi secondi si stabilisce se un veicolo risulta coperto da polizza valida.

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Non è più obbligatorio esporre alcun documento sul parabrezza, ma resta l’obbligo di avere con sé il certificato assicurativo, cartaceo o digitale. In caso di omissioni o polizza scaduta, le conseguenze sono pesanti. L’articolo 193 del Codice della Strada stabilisce sanzioni da 866 € a 3.464 €, il sequestro del veicolo e la sospensione della carta di circolazione. Inoltre, anche nei 15 giorni di tolleranza dopo la scadenza, l’automobilista deve essere in grado di dimostrare l’avvenuto pagamento con ricevute o quietanze, come ricordato dall’IVASS, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni.

Come funzionano i controlli elettronici sull’assicurazione

Oggi la verifica della copertura assicurativa avviene anche senza fermo del veicolo, grazie a strumenti elettronici collegati in tempo reale alla banca dati ANIA. Autovelox, tutor autostradali, telecamere ZTL e varchi elettronici segnalano immediatamente i veicoli non assicurati. Se il sistema rileva l’assenza di copertura, scatta la registrazione e viene generato il verbale. Per esempio, chi attraversa un varco elettronico con assicurazione scaduta riceverà a casa la sanzione senza essere stato fermato. La normativa prevede che la multa sia valida solo se i dati sono corretti e aggiornati: eventuali ritardi nell’accredito non devono ricadere sull’automobilista.

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Come funzionano i controlli elettronici sull’assicurazione-mondoefinanza.it

Per questo è fondamentale conservare le ricevute di pagamento. In caso di contestazione, esibire la prova del rinnovo può evitare il verbale. Il sistema telematico ha ridotto notevolmente le frodi legate ai falsi contrassegni, ma richiede più attenzione da parte dei conducenti per rispettare scadenze e procedure.

Casi pratici e sanzioni previste

Un automobilista che dimentica di rinnovare la polizza e circola senza RCA rischia una multa minima di 866 € oltre al sequestro del mezzo. Se entro 30 giorni regolarizza il pagamento e mostra la prova, la sanzione si riduce a un quarto. Altro scenario frequente: la polizza è stata pagata ma il dato non è ancora stato aggiornato nella banca dati. Se fermati, si può mostrare la quietanza per evitare la sanzione. La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che la mancanza del contrassegno cartaceo non costituisce più infrazione, ma l’assenza di copertura resta un illecito grave.

Le statistiche IVASS segnalano che circa 2,6 milioni di veicoli in Italia circolano senza assicurazione, con un danno stimato di oltre 1 miliardo di € l’anno. Per contrastare il fenomeno, le autorità hanno potenziato i controlli elettronici e le multe automatiche. Per i conducenti il messaggio è chiaro: il tagliando sul parabrezza è ormai un ricordo, ma rispettare le scadenze della polizza e conservare le ricevute resta l’unico modo per evitare problemi legali e costi elevati.

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