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Economia e Finanza

Come un BTP può battere i conti deposito anche quando i tassi sembrano simili

Quando i tassi restano bassi ma i conti deposito sembrano offrire un piccolo respiro, è facile pensare che non ci siano alternative migliori. Eppure, dietro a percentuali che sembrano simili, possono nascondersi differenze sostanziali. Basta osservare con attenzione il rapporto tra prezzo di acquisto e valore rimborsato per capire che, in certi casi, strumenti considerati “noiosi” possono rivelarsi decisamente più interessanti. Non si tratta di complicare le cose, ma di leggerle da un’angolazione diversa.

Un rendimento apparentemente nella media può crescere sensibilmente se sostenuto da un meccanismo semplice e lineare. È proprio in questi momenti che la pazienza e la pianificazione diventano alleate preziose. In uno scenario di stabilità apparente, i numeri possono raccontare una storia completamente diversa. Quando cedole e valore finale si combinano in modo armonico, il risultato finale può sorprendere anche chi pensava di non avere molte alternative. E questo è uno di quei casi in cui il vantaggio è nascosto proprio nella semplicità dello strumento.

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Negli ultimi mesi, i tassi ufficiali della Banca Centrale Europea sono rimasti intorno al 2%, mentre i conti deposito a breve termine, spinti dalla concorrenza bancaria, hanno raggiunto rendimenti netti vicini al 2/2,5%. Questa situazione ha convinto molti risparmiatori a considerare i conti deposito come unica soluzione sicura e conveniente. Tuttavia, questa percezione non sempre tiene conto delle opportunità presenti sul mercato obbligazionario, in particolare nei titoli di Stato a medio-lungo termine.

Strumenti come i BTP, spesso percepiti come poco dinamici, possono offrire rendimenti effettivi più alti, grazie alla combinazione tra cedole periodiche e prezzo di acquisto inferiore al valore nominale. Non è una strategia speculativa, ma un meccanismo semplice e regolato, che consente di ottenere risultati interessanti senza rinunciare alla solidità.

Come un BTP acquistato sotto la pari può offrire un rendimento effettivo superiore anche rispetto ai conti deposito più generosi

Il BTP Tf 2,25% St36 Eur, con scadenza nel 2036, rappresenta un esempio concreto di questo meccanismo. Questo titolo paga una cedola annua fissa del 2,25% e oggi può essere acquistato a circa 89,71 euro per ogni 100 euro di valore nominale. Su un investimento nominale di 10.000 euro, l’esborso effettivo si aggira intorno a 8.971 euro. A scadenza, lo Stato rimborserà i 10.000 euro per intero, generando una plusvalenza di oltre 1.000 euro oltre alle cedole percepite ogni anno.

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Le cedole lorde annuali ammontano a 225 euro e, con la tassazione agevolata al 12,5%, il rendimento effettivo netto annuo raggiunge circa il 3,11%. Questo significa che, pur partendo da un tasso cedolare simile a quello dei conti deposito, la combinazione tra prezzo sotto la pari e tassazione favorevole porta a un rendimento complessivo superiore. Inoltre, il capitale nominale è garantito dallo Stato italiano, il che aggiunge un ulteriore elemento di solidità.

Naturalmente, la duration di 9,26 anni implica una maggiore sensibilità ai movimenti dei tassi. Un aumento dei tassi potrebbe temporaneamente ridurre il valore del titolo, mentre una riduzione lo farebbe salire. Tuttavia, chi mantiene l’investimento fino alla scadenza incassa interamente il capitale, senza effetti negativi sul rendimento finale.

Perché rendimento effettivo, tassazione agevolata e solidità dell’emittente rendono i titoli di Stato un’alternativa concreta ai conti deposito

Il confronto con i conti deposito evidenzia differenze importanti. Un conto deposito oggi può offrire un rendimento netto del 2%, ma tassato al 26% e con vincoli temporali che spesso limitano la flessibilità. Il BTP, al contrario, beneficia di una tassazione agevolata al 12,5% e di un rendimento netto effettivo superiore al 3%, grazie alla plusvalenza finale che si aggiunge alle cedole periodiche.

La sicurezza è garantita dall’emittente pubblico, e in caso di calo ulteriore dei tassi della Banca Centrale Europea, il prezzo del titolo potrebbe anche salire, aprendo la possibilità di un guadagno anticipato. Questo rende l’investimento flessibile, pur mantenendo una base solida e pianificabile nel tempo.

Per chi cerca stabilità e rendimento, i BTP acquistati sotto la pari rappresentano una soluzione intermedia tra la liquidità dei conti deposito e la ricerca di guadagni più alti. Un modo per valorizzare il capitale senza dover affrontare complessità operative, ma semplicemente sfruttando le dinamiche naturali del mercato obbligazionario.

Gerardo Marciano

Laureato in Giurisprudenza con indirizzo economico, ha ricevuto un Premio Internazionale alla Carriera conferito dal Senato Accademico della Facoltà di Scienze Aziendali e Sociali di ISFOA. Collabora e scrive articoli su tematiche finanziarie per numerose riviste nazionali e internazionali. È autore e coautore di oltre 40 eBook dedicati alla storia dei mercati e all’analisi statistica delle loro serie storiche. Negli anni ha partecipato, in qualità di esperto di storia dei mercati e statistica, ai principali eventi nazionali nel settore del trading e degli investimenti. È stato ospite di canali televisivi come Class CNBC, Le Fonti TV, Finanza Now, Money TV, e le sue opinioni sono state riprese da testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Il Sole 24 Ore, Alliance News e MF Dow Jones. Ha inoltre partecipato a trasmissioni radiofoniche in Italia e all’estero. È stato Amministratore Delegato e proprietario di Proiezionidiborsa.it fino al novembre 2023, un sito che, secondo i dati di Alexa, per diversi mesi è stato tra i primi posti nella classifica dei siti italiani più letti.

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