Dal 2026 la Legge 104 cambierà radicalmente con più ore di permessi e un congedo fino a 24 mesi per chi assiste malati oncologici o invalidanti. Una riforma già approvata che interessa milioni di famiglie italiane e che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026. Più diritti, ma anche nuovi limiti, secondo quanto chiarito da fonti ufficiali come INPS e Ministero del Lavoro.
La Legge 104 è da anni il riferimento normativo per la tutela dei lavoratori fragili e di chi assiste persone con malattie oncologiche, croniche o invalidanti. Con la Legge 106/2025 il Parlamento ha approvato modifiche sostanziali che incidono sul rapporto tra lavoro e cura, introducendo permessi aggiuntivi e un congedo straordinario molto più lungo. Le novità hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana delle famiglie, che spesso devono conciliare assistenza, terapie e occupazione. Secondo i dati INPS e le elaborazioni del Ministero dell’Economia, questa riforma ha un valore sociale rilevante, perché estende le tutele e semplifica l’accesso ai benefici.
Per la prima volta, viene introdotta la possibilitĂ di usufruire fino a 10 ore extra di permesso retribuito e fino a 24 mesi di sospensione dal lavoro, con conservazione del posto. Le associazioni di pazienti e i sindacati hanno accolto positivamente queste modifiche, pur segnalando i limiti legati alla mancata retribuzione e alla mancata contribuzione previdenziale durante il lungo congedo.
Con la Legge 106/2025 (Gazzetta Ufficiale n.171 del 25 luglio 2025), la disciplina sui permessi 104 viene ampliata. Oltre ai tre giorni già previsti, dal 2026 i lavoratori dipendenti avranno diritto a 10 ore annue aggiuntive di permessi retribuiti per visite, esami e cure. Inoltre, è stato introdotto un congedo non retribuito fino a 24 mesi, continuativo o frazionato, con la garanzia del mantenimento del posto di lavoro. Queste misure si applicano ai lavoratori pubblici e privati affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche con invalidità pari o superiore al 74%.
Per accedere ai nuovi diritti sarà necessaria una certificazione medica semplificata rilasciata dal medico di base o da uno specialista e verificabile tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico. Al termine del congedo, la legge riconosce priorità nell’accesso allo smart working per favorire il reinserimento. Secondo le stime dell’INPS, migliaia di famiglie potranno beneficiare ogni anno di queste nuove misure, che rappresentano un ampliamento importante rispetto al passato.
La riforma della Legge 104 ha ricevuto un’accoglienza positiva da associazioni come FAVO e da organizzazioni sindacali, che sottolineano l’importanza di strumenti concreti per conciliare assistenza e lavoro. Le nuove norme offrono maggiore equità tra lavoratori pubblici e privati e garantiscono più tempo per terapie e ricoveri senza il rischio di perdere l’occupazione. Tuttavia, esistono criticità : il congedo biennale non prevede retribuzione e durante i due anni non si maturano né anzianità né contributi previdenziali, con conseguenze economiche potenzialmente gravi.
Alcune associazioni hanno proposto di introdurre una contribuzione figurativa per attenuare l’impatto. Restano inoltre da definire con decreti attuativi i dettagli operativi su permessi e congedi, che dovranno essere chiariti prima dell’entrata in vigore del 1° gennaio 2026. Le fonti ufficiali confermano che il nuovo sistema avrà un ruolo centrale nel rafforzare la tutela sociale e nel sostenere chi si trova in condizioni di particolare fragilità .
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