Molti lavoratori notano che la busta paga di dicembre è più bassa rispetto agli altri mesi. La ragione è il conguaglio Irpef, una rettifica che allinea le trattenute fiscali già applicate con quelle effettivamente dovute. Capire come funziona questo meccanismo è fondamentale per non trovarsi impreparati di fronte a una riduzione inaspettata dello stipendio di fine anno.
Il conguaglio Irpef è un passaggio obbligato per i lavoratori dipendenti e pensionati che hanno un sostituto d’imposta, come il datore di lavoro o l’ente previdenziale. Durante l’anno le trattenute vengono calcolate in via provvisoria, basandosi su una simulazione del reddito complessivo. A dicembre, quando il reddito effettivo è ormai noto, il datore di lavoro procede con la correzione. Se le trattenute sono state superiori al dovuto, il dipendente riceve un rimborso; se invece sono state inferiori, scatta una trattenuta aggiuntiva che abbassa la busta paga.

Secondo i dati del Ministero dell’Economia, i casi più frequenti riguardano variazioni di reddito, erogazioni di premi, riconoscimento di bonus o cambiamenti nel nucleo familiare. Anche la presentazione del Modello 730 può influire, generando crediti o debiti che vengono regolati direttamente in busta paga. Per questo motivo a dicembre molti lavoratori si accorgono di ricevere uno stipendio più basso, frutto di un ricalcolo automatico e non di un errore.
Cos’è il conguaglio Irpef e quando si applica
Il conguaglio Irpef è una rettifica che consente di uniformare le imposte trattenute con quelle effettivamente dovute in base al reddito annuale. Si tratta di un meccanismo di compensazione che tiene conto delle variabili emerse durante l’anno: aumenti retributivi, riconoscimento di detrazioni, erogazione di bonus e modifiche familiari. Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, applica questo calcolo sull’ultima busta paga utile. È a dicembre, infatti, che il reddito percepito risulta definitivo e può essere verificato se le trattenute applicate mese per mese sono state corrette.

Se il lavoratore ha pagato troppo, riceverà un rimborso fiscale; se ha pagato troppo poco, dovrà subire una trattenuta aggiuntiva. L’Agenzia delle Entrate specifica che anche i risultati del Modello 730 incidono sul conguaglio: il sostituto d’imposta riceve i prospetti di liquidazione e applica le somme a debito o a credito direttamente sullo stipendio.
Chi rischia di ricevere meno in busta paga a dicembre
Non tutti i lavoratori si trovano con una busta paga più bassa a dicembre, ma il rischio cresce in presenza di particolari condizioni. Secondo gli esperti del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, la riduzione è più probabile per chi ha percepito più redditi da diversi datori di lavoro, per chi ha avuto premi aziendali o variazioni improvvise nel reddito annuo. In questi casi, il ricalcolo può generare un debito fiscale significativo che viene recuperato con una trattenuta diretta nell’ultima mensilità. È inoltre possibile che la decurtazione si accompagni al pagamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi, soprattutto se il lavoratore non ha comunicato per tempo la presenza di altri redditi imponibili.
Alcuni contribuenti, come chi ha redditi annui inferiori a 8.000 € o pensioni sotto i 7.500 €, rientrano invece nelle categorie esenti da Irpef. La regola generale resta comunque la stessa: dicembre è il mese in cui si chiudono i conti e la retribuzione può risultare più alta o più bassa in base ai versamenti effettivamente dovuti.