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Economia e Finanza

3 casi in cui sono validi gi accordi tra eredi e non violano la legge

Gli accordi tra eredi prima della morte di un familiare sono spesso circondati da dubbi e confusione. Quando un genitore vuole riequilibrare le donazioni tra figli o prevenire conflitti futuri, può stipulare una scrittura privata che redistribuisca i beni. Tuttavia, la legge vieta i patti successori, cioè gli accordi che dispongono della futura eredità. La differenza tra atto lecito e illecito, come chiarito dalla Corte d’Appello di Messina con la sentenza n. 649/2025, sta negli effetti immediati del contratto e nella sua natura tra vivi.

La gestione dei patrimoni familiari è uno dei temi più complessi del diritto civile. Molti cercano di anticipare le questioni ereditarie attraverso donazioni o accordi familiari, ma il confine con i patti successori vietati è sottile. La legge italiana, all’articolo 458 del Codice Civile, vieta qualsiasi accordo che riguardi diritti successori futuri o che vincoli la libertà testamentaria di una persona ancora in vita. Nonostante ciò, la giurisprudenza più recente distingue nettamente tra un patto ereditario illecito e una transazione valida tra vivi. In particolare, se l’accordo produce effetti economici immediati e mira a sistemare rapporti patrimoniali già esistenti, può essere considerato pienamente legittimo.

Accordi tra eredi: 3 casi in cui sono validi e non violano la legge – mondoefinanza.it

L’interesse crescente verso queste soluzioni deriva anche dall’aumento dei contenziosi familiari in materia di successioni, come evidenziato da analisi pubblicate su Il Sole 24 Ore e Altalex. La chiarezza interpretativa fornita dalla Corte di Messina ha riaperto il dibattito su quali strumenti legali permettano di pianificare serenamente la successione senza violare i divieti previsti dalla legge.

Quando un accordo tra eredi è valido: la differenza tra patto successorio e transazione

Un accordo tra eredi stipulato prima della morte del disponente può essere valido solo se non riguarda la futura eredità e se produce effetti immediati. La Corte d’Appello di Messina ha chiarito che una scrittura privata tra familiari volta a riequilibrare le donazioni già effettuate non rientra nel divieto dei patti successori, purché non sia subordinata all’evento della morte. La ratio di questa interpretazione è quella di salvaguardare la libertà del testatore di disporre dei propri beni fino all’ultimo istante di vita, evitando accordi che creino aspettative sulla morte di una persona. Un contratto di transazione, invece, ha una finalità diversa: regolare in modo equo una situazione patrimoniale già esistente tra le parti, come compensare un figlio che ha ricevuto meno donazioni rispetto ad altri.

Quando un accordo tra eredi è valido: la differenza tra patto successorio e transazione – mondoefinanza.it

La giurisprudenza distingue quindi tra:

  • atto inter vivos (tra vivi), valido se ha effetti economici immediati;
  • patto successorio, nullo se dispone della futura eredità o ne condiziona gli effetti alla morte.

Fonti come Il Messaggero e Italia Oggi evidenziano che la legittimità dell’accordo dipende anche dalla forma: deve essere redatto in modo da specificare chiaramente gli effetti presenti, senza riferimenti a diritti successori futuri.

Gli effetti pratici per le famiglie e la tutela dei legittimari

La decisione della Corte d’Appello di Messina ha conseguenze rilevanti per la pianificazione familiare e la tutela dei legittimari. La possibilità di stipulare un accordo valido consente ai familiari di riequilibrare le donazioni in vita, riducendo il rischio di cause dopo il decesso del disponente. L’articolo 557 del Codice Civile stabilisce infatti che i legittimari – come coniuge, figli e, in mancanza, ascendenti – possono agire in giudizio per ottenere la loro quota di riserva lesa da precedenti donazioni o disposizioni testamentarie.

Un accordo immediatamente efficace può prevenire tali contenziosi, purché sia equilibrato e firmato da tutte le parti coinvolte. Gli esperti di diritto successorio ricordano che ogni operazione di questo tipo deve essere seguita con attenzione da un notaio o da un avvocato specializzato, per garantire che l’atto non violi i divieti imposti dal codice. In pratica, una transazione familiare ben formulata può diventare un utile strumento di pace patrimoniale, capace di tutelare gli equilibri economici e affettivi della famiglia, evitando conflitti e contenziosi successivi.

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