Un investimento tranquillo che genera cedole stabili, un guadagno finale certo e una strategia adatta a chi cerca sicurezza: i BTP possono fare molto più di quanto si pensi. Lontani dal clamore dei mercati speculativi, questi titoli rappresentano un punto fermo per chi vuole pianificare con calma e ottenere un rendimento netto vicino al 3%. Non si tratta di promesse irrealistiche, ma di numeri concreti che si costruiscono nel tempo, grazie a un meccanismo semplice e collaudato. Quando il capitale è protetto e i flussi sono certi, anche le preoccupazioni si riducono. E oggi, con tassi più alti e prezzi sotto la pari, alcuni BTP diventano ancora più interessanti. Il loro vantaggio non è solo economico, ma anche psicologico: danno l’idea di avere tutto sotto controllo, senza bisogno di inseguire rendimenti rischiosi.
Molti restano alla larga dai titoli di Stato solo perché sembrano complicati. Eppure, il funzionamento è lineare: si acquista un titolo, si ricevono cedole periodiche e alla fine si recupera l’intero capitale investito. Se il titolo è stato comprato sotto la pari, si incassa anche una plusvalenza, che aumenta il rendimento complessivo. Questo è il caso del BTP Tf 2,25% St36 Eur, che oggi si compra a circa 89,74 euro e viene rimborsato a 100 euro nel 2036.
Il rendimento netto si aggira intorno al 3,11% annuo, grazie alla somma delle cedole e del guadagno finale. La tassazione agevolata al 12,5%, riservata ai titoli di Stato italiani, è un altro punto a favore. Non servono strategie complesse: basta mantenere il titolo fino alla scadenza per godere appieno dei benefici.
Il vantaggio di acquistare un BTP sotto la pari è chiaro. Si paga meno del valore nominale, ma si riceve comunque l’intero importo alla scadenza. Questo meccanismo genera una plusvalenza che si somma alle cedole periodiche. Nel caso del BTP Tf 2,25% St36 Eur, la cedola nominale è del 2,25% annuo, distribuita in due rate semestrali.
Chi investe 100.000 euro nominali oggi, spende circa 89.740 euro. Ogni anno incassa circa 1.970 euro netti di cedole. Al termine, nel 2036, riceve i 100.000 euro, ottenendo un guadagno netto di circa 21.600 euro tra interessi e capitale. Il rendimento annuo si stabilizza così intorno al 3,11% netto.
La duration del titolo, pari a 9,29 anni, indica che il prezzo può oscillare nel tempo se i tassi cambiano. Tuttavia, chi non ha intenzione di vendere prima della scadenza non è esposto a questo rischio. Il rendimento è garantito, a meno di eventi estremi.
Investire in BTP significa anche proteggersi dalla volatilità dei mercati. Il flusso cedolare semestrale aiuta a pianificare, soprattutto per chi integra una pensione o desidera costruire una rendita personale. L’inflazione rappresenta una variabile da tenere presente, ma se si mantiene sotto controllo, il rendimento reale rimane interessante.
I BTP non sono pensati per chi cerca guadagni immediati. Sono adatti a chi può attendere, pianificare e non ha bisogno di liquidità nel breve termine. Con un approccio paziente, possono diventare lo strumento centrale di una strategia finanziaria equilibrata.
Chi punta a un rendimento certo, senza sorprese e con una fiscalità favorevole, trova in questi titoli un alleato affidabile. In un periodo di tassi più elevati rispetto al passato, i BTP tornano a offrire rendimenti che non si vedevano da anni. E la possibilità di creare una rendita regolare, sommata al rimborso certo del capitale, fa di questo strumento una soluzione concreta, realistica e accessibile a molti.
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