WhatsApp introduce la nuova modalità in incognito, una funzione pensata per aumentare la privacy delle conversazioni con Meta AI. Attualmente in fase di test, consentirà di dialogare con l’intelligenza artificiale senza lasciare tracce o memorizzazioni permanenti. Secondo le anticipazioni di WABetaInfo e Geopop, questa innovazione segna un passo decisivo verso un controllo più consapevole dei propri dati digitali, in linea con le recenti direttive europee sulla tutela della riservatezza.
La funzione “in incognito” rappresenta una novità assoluta per l’app di messaggistica più utilizzata al mondo. L’obiettivo è garantire agli utenti la possibilità di interagire con l’intelligenza artificiale senza che le conversazioni vengano salvate o utilizzate per addestrare gli algoritmi. A differenza delle chat standard, le sessioni in incognito saranno completamente temporanee: al termine della conversazione, tutti i dati verranno eliminati in modo automatico.
Fonti come Il Sole 24 Ore e TechCrunch spiegano che si tratta di una risposta diretta alle crescenti preoccupazioni sulla gestione dei dati personali da parte dei sistemi di AI generativa. WhatsApp, già dotato di crittografia end-to-end per le chat tradizionali, amplia così le tutele anche nell’ambito dell’intelligenza artificiale. La funzione è attualmente disponibile solo in versione beta (2.25.28.1 per Android), ma il rilascio ufficiale è previsto entro fine anno.
Secondo le informazioni raccolte da Meta e diffuse da WABetaInfo, la modalità “in incognito” potrà essere attivata direttamente nella schermata della chat con Meta AI. Quando attiva, la memoria dell’intelligenza artificiale viene disabilitata, impedendo la conservazione di qualsiasi informazione personale.
Questa modalità potrà essere attivata in modo temporaneo o permanente, a seconda delle preferenze dell’utente. Tuttavia, disattivando la memoria, l’AI non potrà più fornire risposte personalizzate basate sulla cronologia o sui gusti dell’utente. In altre parole, si privilegia la riservatezza rispetto alla personalizzazione dell’esperienza.
Gli esperti di Cybersecurity360 e Repubblica Tech sottolineano che la memoria, nelle versioni attuali, permette a Meta AI di ricordare dettagli come il nome, le abitudini o gli interessi di chi scrive. Con la modalità in incognito, questa funzione viene sospesa, garantendo una conversazione isolata e non tracciabile. Resta ancora da chiarire se esisteranno limiti temporali o funzionali nelle sessioni anonime.
La nuova modalità “in incognito” è in fase di test per un gruppo ristretto di utenti Android, ma secondo TechRadar e Il Post l’estensione a tutti gli utenti globali è prevista entro i primi mesi del 2026. Il rilascio seguirà il percorso classico di Meta: prima Android, poi iOS e infine desktop. Per ora, la funzione riguarda esclusivamente le chat con l’AI e non le conversazioni tra utenti, che restano comunque protette dalla crittografia end-to-end. Tuttavia, se l’esperimento avrà successo, non si esclude che in futuro possa essere esteso anche alle chat standard, offrendo un livello di anonimato ancora più profondo.
Secondo gli analisti di Bloomberg, questa scelta strategica mira a rafforzare la fiducia degli utenti nell’uso dell’intelligenza artificiale integrata in app di largo consumo. Le preoccupazioni per la privacy e l’uso improprio dei dati personali sono infatti tra i principali ostacoli alla diffusione dell’AI nel mercato europeo. Con questa funzione, WhatsApp tenta di bilanciare innovazione e protezione dei dati: le chat temporanee con l’AI potranno offrire risposte rapide e sicure, senza il timore che le informazioni condivise restino registrate nei sistemi di Meta. Come sottolineato da TechCrunch, la modalità “in incognito” segna una svolta verso una comunicazione digitale più controllata e consapevole, in cui l’utente può decidere quando farsi “ricordare” e quando restare completamente invisibile.
I buoni fruttiferi postali di ottobre 2025 offrono rendimenti differenziati in base alla durata e…
Una vendita tra parenti può essere resa inefficace se danneggia un creditore. La Corte di…
La Corte di Cassazione ha stabilito con la sentenza n. 27017 dell’8 ottobre 2025 che…
Una somma importante, un orizzonte temporale lungo e un titolo di Stato che promette flussi…
Il taglio Irpef 2026 promesso dal governo divide economisti e sindacati. La riduzione dell’aliquota al…
Dal 2026 le criptovalute saranno ufficialmente tracciate dal Fisco italiano grazie al recepimento della direttiva…