Una somma importante, un orizzonte temporale lungo e un titolo di Stato che promette flussi costanti nel tempo: ecco perché investire 100.000 euro in un BTP a 15 anni può rivelarsi una scelta tutt’altro che banale. Il contesto economico è incerto, ma alcune decisioni vanno oltre la speculazione e abbracciano stabilità, sicurezza e visione a lungo termine. Quando il capitale incontra la pazienza, può nascere un’opportunità silenziosa ma concreta. L’interesse non è solo nei numeri, ma anche in ciò che questi numeri permettono di costruire. Una rendita certa, tassazione agevolata e garanzia dello Stato: il tempo può davvero diventare un alleato. E in questo caso, lo fa con chiarezza.
Molti si chiedono cosa fare quando ci si trova tra le mani una liquidità importante. Tenerla ferma sul conto significa perderne lentamente valore a causa dell’inflazione, mentre investirla in strumenti rischiosi può mettere a dura prova la tranquillità. Ecco allora che i titoli di Stato a lungo termine tornano a far parlare di sé. In particolare, il BTP Futura 3,85% con scadenza ottobre 2040 offre una proposta interessante: rendimento fisso, tassazione favorevole e un prezzo d’acquisto leggermente sotto la pari. Il che si traduce in un piccolo extra guadagno alla scadenza.
Investire 100.000 euro oggi in questo titolo significa ottenere un flusso annuo netto di circa 3.350 euro per quindici anni, con un ritorno complessivo tra cedole e rimborso superiore ai 50.000 euro netti. Ma è davvero tutto qui?
Il BTP Futura 3,85% è un titolo pensato per i piccoli risparmiatori e offre un tasso fisso lordo del 3,85%, con pagamento di cedole annuali. Acquistabile a circa 99,63, comporta un ritorno certo e programmato. La tassazione applicata è del 12,5%, ben più favorevole rispetto al 26% degli altri strumenti finanziari. Un vantaggio che si traduce in maggiore rendimento netto.
Nel caso di un investimento da 100.000 euro, si incassano ogni anno circa 3.350 euro netti. In 15 anni, si arriva a oltre 50.000 euro netti, più una piccola plusvalenza finale dovuta all’acquisto sotto la pari. Si tratta quindi di una rendita costante, prevedibile e garantita. Una scelta particolarmente indicata per chi desidera pianificare una seconda entrata, integrare la pensione o semplicemente mettere a frutto i propri risparmi in modo prudente.
Oltre alla sicurezza, questo titolo porta con sé anche la possibilità di ottenere premi fedeltà se mantenuto fino alla scadenza. Un incentivo che rafforza ulteriormente l’attrattiva dell’investimento. Tutte queste caratteristiche lo rendono adatto a chi ha un orizzonte di lungo periodo e può permettersi di non toccare il capitale per un decennio e mezzo.
Chi valuta questo tipo di investimento deve considerare anche i limiti. Il primo è la durata: bloccare il capitale per 15 anni significa rinunciare alla liquidità. Sebbene i BTP siano negoziabili, venderli prima della scadenza espone al rischio di prezzo, soprattutto se i tassi d’interesse nel frattempo aumentano. Inoltre, l’inflazione può erodere il valore reale delle cedole, rendendo meno interessante il rendimento fisso.
Tuttavia, per molti casi reali, rappresenta una scelta oculata. Chi riceve una liquidazione, chi vende un immobile o chi vuole proteggere il capitale per i figli trova in questo strumento un equilibrio raro tra rendimento e tranquillità. E non si parla di scenari teorici, ma di scelte già fatte da migliaia di famiglie italiane.
Nel complesso, è una strada che non promette scintille, ma regala certezza. E in tempi instabili, questo può valere più di ogni promessa di rendimento rapido. D’altronde, sapere quanto si incasserà ogni anno fino al 2040 può diventare una base solida su cui costruire scelte più serene.
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