Buoni Postali 2025: Rendimento fino al 5%. La sottovalutazione del vantaggio fiscale 12,5% che li rende i migliori

I buoni fruttiferi postali di ottobre 2025 offrono rendimenti differenziati in base alla durata e al tipo di investimento. Con tassi fino al 5% per i buoni dedicati ai minori e fino al 3% per i Bfp 3×4 a lungo termine, restano uno degli strumenti di risparmio più sicuri sul mercato. La garanzia dello Stato e la tassazione agevolata al 12,5% continuano a renderli appetibili, anche se la redditività varia a seconda della scadenza e del profilo dell’investitore.

I buoni fruttiferi postali, emessi da Cassa Depositi e Prestiti e distribuiti da Poste Italiane, rappresentano una forma di risparmio garantita, con capitale protetto al 100%. Si possono sottoscrivere in forma cartacea presso gli uffici postali o in modalità dematerializzata tramite il sito o l’app di Poste, quest’ultima consigliata per evitare il rischio di prescrizione dopo 10 anni dalla scadenza.

Buoni Postali 2025
Buoni Postali 2025: Rendimento fino al 5%. La sottovalutazione del vantaggio fiscale 12,5% che li rende i migliori – mondoefinanza.it

Secondo Il Sole 24 Ore e Teleborsa, la domanda è rimasta sostenuta anche nell’ultimo trimestre del 2025, grazie a rendimenti stabili e alla semplicità di gestione. Gli interessi, tassati al 12,5%, risultano più vantaggiosi rispetto ai conti deposito e alle obbligazioni societarie, tassati al 26%. Inoltre, i buoni postali non prevedono costi di sottoscrizione o rimborso, mentre l’imposta di bollo si applica solo se il valore complessivo supera i 5.000 €. A ottobre 2025 le soluzioni più interessanti sono quattro: i buoni dedicati ai minori, i Bfp 3×4 a lungo termine, i Bfp ordinari ventennali e i Bfp Rinnova 4 anni per chi preferisce investimenti brevi.

I migliori buoni fruttiferi postali di ottobre 2025 e i rendimenti

Secondo le analisi di Il Messaggero e Italia Oggi, i buoni fruttiferi postali per minori restano i più redditizi sul lungo periodo, con rendimenti che crescono in modo progressivo fino al 5% al compimento dei 18 anni. Possono essere intestati solo a minori di 16 anni e mezzo, con importi da 50 € a 1.000.000 € giornalieri, e non sono soggetti a imposta di successione. Inoltre, fino a 50.000 € per nucleo familiare non rientrano nel calcolo ISEE.

poste buoni fruttiferi
I migliori buoni fruttiferi postali di ottobre 2025 e i rendimenti – mondoefinanza.it

I buoni 3×4 a lungo termine hanno una durata di 12 anni e riconoscono interessi alla fine di ogni triennio. I tassi lordi annui sono dell’1% dopo 3 anni, 1,5% dopo 6 anni, 2,25% dopo 9 anni e 3% a scadenza. Su un investimento di 3.500 €, il rimborso netto al termine del periodo è di circa 4.803 €, al netto della ritenuta fiscale, secondo il calcolatore di Poste Italiane. Per chi preferisce un investimento a 20 anni, i buoni ordinari offrono un rendimento crescente, partendo dallo 0,75% nel primo anno fino al 2,50% nel ventesimo. Gli interessi vengono corrisposti dopo 12 mesi dalla sottoscrizione. Su un investimento di 3.500 €, il rimborso stimato a scadenza è di circa 5.455 €, esclusa l’imposta di bollo.

Buoni fruttiferi postali a breve termine e modalità di rimborso

I Bfp Rinnova 4 anni si confermano i migliori per chi cerca una durata breve e un rendimento stabile. Offrono un tasso dell’1,50% annuo lordo e sono riservati a chi, dal 15 settembre 2024, ha rimborsato altri buoni postali o portato a scadenza offerte Supersmart. Si possono rimborsare in ogni momento, ma gli interessi maturano solo dopo i quattro anni. Un investimento di 3.500 € genera un rimborso netto di circa 3.687 € a scadenza.

Tutti i buoni fruttiferi, specifica CDP, possono essere rimborsati anticipatamente, ma gli interessi si maturano solo dopo un periodo minimo di possesso (1 anno per i buoni ordinari, 3 anni per i 3×4, 4 anni per i Rinnova). Il rimborso può essere richiesto sia in ufficio postale sia in modalità online per le versioni dematerializzate.
Come ricordano Il Sole 24 Ore e Investire Oggi, la scelta tra breve e lungo termine dipende dall’obiettivo finanziario e dal livello di liquidità desiderato. I rendimenti restano stabili in un contesto di tassi in calo, e l’esenzione da rischio emittente continua a essere il punto di forza principale di questi strumenti di risparmio garantiti dallo Stato.

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