Il nuovo BTP Valore con cedole crescenti 3+2+2 offre un rendimento potenziale eccellente. Gli analisti ipotizzano un tasso lordo sorprendente del 3,5% per l’emissione di ottobre, superando i BTP a tasso fisso sul mercato secondario.
Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli per la nuova emissione del BTP Valore, il titolo di Stato che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) riserva esclusivamente ai risparmiatori individuali. Il collocamento si svolgerà da lunedì 20 ottobre a venerdì 24 ottobre 2025 (fino alle ore 13:00), salvo chiusura anticipata. Questa quinta emissione presenta una durata di ben sette anni, introducendo per la prima volta un meccanismo step-up 3+2+2, che garantisce cedole trimestrali crescenti nel tempo.

Un ulteriore elemento di attrattiva è il premio fedeltà finale pari allo 0,8% del capitale nominale investito, destinato a chi acquista il titolo durante il collocamento e lo detiene sino alla scadenza. Sebbene i tassi minimi garantiti e il codice Isin saranno comunicati solo venerdì 17 ottobre, gli analisti di mercato stanno già lavorando su ipotesi e previsioni concrete, cercando di anticipare la mossa del Tesoro per offrire un rendimento competitivo rispetto agli strumenti già disponibili sul mercato. Il BTP Valore rappresenta una soluzione solida per l’investitore con un profilo prudente, grazie alla sua tassazione agevolata al 12,5% e alla sicurezza offerta da un Titolo di Stato.
La sfida del rendimento: cosa dicono i numeri del mercato
Per stimare i possibili tassi cedolari, gli esperti partono dall’analisi dei BTP a tasso fisso a sette anni disponibili sul mercato secondario. Attualmente, il rendimento lordo annuo per un BTP con scadenza simile si aggira tra il 3% e il 3,2%, con un netto intorno al 2,7%. Per rendere il BTP Valore un investimento più appetibile e per compensare la peculiarità delle cedole trimestrali (che comportano una tassazione anticipata ogni tre mesi), il MEF è atteso offrire un tasso complessivo più elevato.

Una stima ampiamente discussa tra i desk operativi (fonte: We Wealth) vede un rendimento effettivo lordo annuo realistico intorno al 3,5%, che si tradurrebbe in circa il 3,05% al netto della tassazione sul singolo investitore. Questo livello supererebbe di poco il rendimento degli attuali decennali sul mercato, rendendo il titolo particolarmente interessante. È utile notare che gli strumenti a tasso fisso con scadenza più breve hanno rendimenti inferiori, con il triennale a circa il 2,3% lordo e il cinque anni a circa il 2,75% lordo (dati di mercato).
Meccanismo step-up: la formula vincente per invogliare la detenzione a sette anni
La vera novità del BTP Valore di ottobre è la struttura step-up tripartita (3+2+2 anni), che mira a premiare la fedeltà dell’investitore a lungo termine, specie in un contesto dove i tassi di interesse potrebbero scendere in futuro. Una combinazione ipotetica che circola per raggiungere quel rendimento obiettivo del 3,5% lordo (e 3,06% netto) prevederebbe: un tasso di partenza del 2,75% per i primi tre anni, seguito da un incremento al 3,25% per il biennio successivo e da una chiusura ottimale al 4,5% per l’ultimo biennio.
Questo schema riflette l’obiettivo del Tesoro di incoraggiare gli acquirenti a mantenere il titolo fino alla scadenza (ottobre 2032). Indipendentemente dai tassi che saranno fissati il 17 ottobre, le modalità di acquisto sono già chiare: il Titolo può essere sottoscritto a partire da un investimento minimo di 1.000 € tramite il proprio home banking abilitato o rivolgendosi al proprio referente bancario o all’ufficio postale. L’acquisto avviene alla pari e non prevede commissioni durante i giorni di collocamento, offrendo un vantaggio economico immediato ai piccoli risparmiatori. La convenienza finale del BTP Valore, come sottolineato da Studio Duchemino, dipenderà sempre dal profilo di rischio