Gli invalidi civili totali in Italia hanno la facoltà di ricevere fino a 1.289 euro al mese e l’INPS è deputato a erogare queste cifre, ma c’è la necessità di due domande separate.
Il primo importo deriva da un assegno mensile di 336 € per 13 mensilità. Questo riguarda chi ha invalidità al 100%, ma conta anche il reddito, che deve essere inferiore a € 19.772,50. A questo assegno si può anche aggiungere una maggiorazione di € 411,84 mensili e questo si ottiene se il reddito è particolarmente basso, cioè entro i € 9.721,92 per i singoli e € 16.724,89 se si è coniugati. La maggiorazione viene calcolata dall’INPS sui redditi dichiarati e dunque qui non c’è bisogno di una domanda specifica.
Tuttavia, c’è invece bisogno della seconda domanda per l’indennità di accompagnamento. Questa non viene riconosciuta in via automatica ma spetta a chi ha riconosciuta l’inabilità totale e permanente con impossibilità di deambulare autonomamente o compiere atti della vita quotidiana senza un’assistenza continuativa.
Questa indennità non è legata a particolari limiti reddituali, ma è focalizzata sul requisito di tipo medico. Stavolta le mensilità erogate sono dodici e non c’è la tredicesima, e la cifra vale € 542 al mese. Così si giunge dunque ad un totale di € 1.289 al mese, ma vediamo i requisiti concreti per avere i € 336 per gli invalidi civili. Innanzitutto, occorre avere un riconoscimento di invalidità civile con una percentuale compresa tra il 74 e 99%.
Deve poi aversi un reddito personale non superiore a € 5.771,35. Non si deve svolgere alcuna attività lavorativa e si deve avere un’età compresa tra 18 e 67 anni. Si ha inoltre la necessità di essere cittadino italiano oppure straniero comunitario iscritto all’anagrafe e, per gli extracomunitari, ci deve essere il permesso di soggiorno di almeno un anno.
Anche la residenza conta perché deve essere stabile e abituale in Italia. Il riconoscimento dell’invalidità va certificato dalla ormai famosa commissione medico legale dell’INPS e si deve superare l’accertamento sanitario. La procedura prevede la visita medica per la valutazione con la presentazione del certificato medico da parte del medico certificatore.
Contro il giudizio della commissione INPS si può presentare ricorso. Tuttavia non è facile spuntarla, dunque è fondamentale affidarsi ad un avvocato che sia competente in materia e preparare bene la documentazione. Fidarsi di avvocati che promettono di farci vincere col ricorso senza che ciò sia supportato da altrettanta sicurezza da parte del medico devono farci avere qualche perplessità.
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