BTP 2031 al 6%: cedole ricche oggi, ma attenzione al conto finale

Rendimenti del 6% fanno brillare gli occhi, ma il conto finale potrebbe lasciare l’amaro in bocca Il BTP 2031 con cedola elevata attrae come un faro nella nebbia dell’incertezza finanziaria Dietro numeri così allettanti, però, si nasconde una dinamica più complessa di quanto sembri. Non è tutto oro ciò che luccica quando si parla di titoli di Stato sopra la pari.

L’acquisto a prezzi elevati riduce il valore effettivo e cambia l’orizzonte dell’investimento. Un incasso regolare può essere rassicurante, ma serve capire cosa resta in mano alla fine. Spesso si guarda solo al flusso delle cedole e si dimentica il rimborso finale
Il BTP 2031 sembra fatto per chi vuole entrate certe ma la realtà è meno lineare. Il prezzo di ingresso è il vero ago della bilancia nel calcolo del rendimento reale. Serve attenzione, perché ciò che si incassa oggi può essere eroso da quello che si perde domani.

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BTP 2031 al 6%: cedole ricche oggi, ma attenzione al conto finale-mondoefinanza.it

Negli ultimi mesi, l’interesse per i titoli di Stato è tornato alto, complice la voglia di sicurezza e di entrate prevedibili. Tra i più discussi c’è il BTP 2031 al 6%, un titolo con cedola annuale molto generosa. Sulla carta sembra perfetto: flusso costante di denaro, garanzia dello Stato italiano e un rendimento annuo che spicca rispetto ai conti deposito o ad altre obbligazioni.
Tuttavia, come spesso accade, la realtà è un po’ diversa da quella che appare a prima vista. Il titolo non si compra a 100, cioè alla pari, ma attualmente costa intorno a 116,5. Questo cambia radicalmente il rendimento effettivo.
L’investimento di 10.000 euro, infatti, permette di acquistare solo circa 8.580 euro di valore nominale. Le cedole vengono calcolate su questa cifra, per cui ogni anno si incassano circa 515 euro lordi, ovvero poco più di 450 euro netti.
Sommando tutti i pagamenti fino alla scadenza del primo maggio 2031, si arriva a incassare circa 3.000 euro netti. Ma al momento del rimborso si riceveranno solo gli 8.580 euro nominali, non i 10.000 spesi.

Le cedole elevate del BTP 2031 attirano l’attenzione ma il prezzo di acquisto riduce il guadagno reale al momento del rimborso

Il fascino del BTP 2031 al 6% sta nelle cedole regolari e abbondanti, che regalano una sensazione di stabilità e reddito certo. Tuttavia, bisogna considerare con attenzione il prezzo a cui il titolo viene acquistato. Quando si paga 116,5 per ogni 100 di valore nominale, significa che si parte già con una perdita implicita.

persona felice che conta banconote
Le cedole elevate del BTP 2031 attirano l’attenzione ma il prezzo di acquisto riduce il guadagno reale al momento del rimborso-mondoefinanza.it

Con i 10.000 euro spesi si ottiene un capitale rimborsabile inferiore, e questa differenza va a impattare sul rendimento totale. Alla fine dei sei anni, la somma delle cedole non riesce a compensare del tutto la perdita in conto capitale, portando il rendimento effettivo annuo netto intorno al 2,1%.
Chi pensa di aver bloccato un rendimento del 6% resta quindi spiazzato dal calcolo reale. Non si tratta di una truffa o di un errore, ma semplicemente del funzionamento naturale dei titoli sopra la pari.
Per alcuni, questo può andare bene: chi cerca entrate regolari potrebbe comunque essere soddisfatto. Ma per chi guarda al risultato finale, alla fine dei conti, i numeri possono sembrare meno interessanti di quanto promesso inizialmente.

La possibilità di usare la minusvalenza a fini fiscali rende il BTP 2031 interessante solo per chi ha altri investimenti da compensare

Un punto a favore, spesso ignorato, è la possibilità di usare la perdita in conto capitale a fini fiscali. La minusvalenza che si genera a scadenza – circa 1.420 euro – può essere sfruttata per compensare future plusvalenze derivanti dalla vendita di azioni, fondi, ETF o obbligazioni corporate. Questi strumenti, tassati al 26%, permettono di “recuperare” una parte della perdita, migliorando il bilancio complessivo.
Questo vantaggio, però, vale solo per chi ha un portafoglio abbastanza diversificato. Chi investe esclusivamente in titoli di Stato non può utilizzare questa compensazione, perché gli interessi dei BTP sono tassati al 12,5% e non fanno parte della stessa categoria fiscale.
In pratica, chi ha anche strumenti più rischiosi nel proprio portafoglio può sfruttare il BTP 2031 come una leva fiscale, ma chi punta solo alla stabilità potrebbe non avere alcun beneficio.
È qui che emerge la vera selettività di questo strumento: non è adatto a tutti. Va bene per chi sa come gestire minusvalenze e sa inserirle in una strategia più ampia. Ma per un risparmiatore prudente e poco esposto al rischio, il ritorno netto rischia di essere più basso di quanto sperato.
Forse la domanda più onesta da porsi non è quanto si guadagna, ma quanto si è disposti a perdere lungo il percorso per avere oggi un po’ di certezze in più.

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