In arrivo 2 bonus per chi investe in startup innovative e PMI, scopri come ottenerli

Arrivano nuovi incentivi fiscali per chi sceglie di puntare sulle startup innovative e sulle PMI. Due misure distinte promettono vantaggi rilevanti per gli investitori, con benefici sia immediati che nel lungo termine. Scopriamo cosa prevedono e chi può accedervi.

Negli ultimi anni il sostegno alle imprese innovative è diventato una leva strategica per favorire la crescita economica. Secondo i dati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le startup innovative registrate sono oltre 15.000, con un forte impatto in settori come la tecnologia, la digitalizzazione e la transizione ecologica.

bonus startup
In arrivo 2 bonus per chi investe in startup innovative e PMI, scopri come ottenerli – mondoefinanza.it

Allo stesso tempo, le PMI rappresentano più del 90% del tessuto imprenditoriale italiano e hanno bisogno di capitali per innovare e rimanere competitive. In questo contesto, il governo ha predisposto due strumenti fiscali per incentivare i privati a destinare risorse a queste realtà, introducendo un regime agevolato che permette di ridurre il carico fiscale e sostenere l’economia reale.

Detrazione e deduzione per chi investe in startup e PMI

Il primo bonus è una detrazione Irpef che consente alle persone fisiche di portare in diminuzione l’imposta sul reddito di una percentuale dell’investimento effettuato. L’agevolazione arriva fino al 50% per gli investimenti in startup innovative, con un tetto massimo stabilito dalla normativa, mentre per le PMI innovative la detrazione può raggiungere il 30%. Questa misura si applica esclusivamente a soggetti non imprenditori e consente di abbattere l’imposta dovuta nell’anno fiscale di riferimento.

startup PMI detrazioni deduzioni
Detrazione e deduzione per chi investe in startup e PMI – mondoefinanza.it

Il secondo strumento è la deduzione Ires destinata alle società e agli enti che investono in PMI o startup. In questo caso, l’importo investito può essere sottratto dal reddito imponibile, con un vantaggio diretto per la determinazione della base su cui si calcolano le imposte. Gli esperti di Assonime hanno sottolineato che questo meccanismo rappresenta un incentivo concreto per canalizzare capitali aziendali verso l’innovazione. Inoltre, entrambi i regimi si applicano agli investimenti diretti e indiretti, compresi quelli effettuati tramite fondi specializzati o società di investimento, ampliando così la platea dei beneficiari.

Requisiti, limiti e controlli sugli incentivi

Per accedere ai due bonus fiscali, è necessario che le imprese rispettino i requisiti previsti dalla normativa. Le startup innovative devono essere iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese e rispettare parametri specifici come la prevalenza di attività di ricerca e sviluppo, brevetti o il possesso di personale altamente qualificato. Le PMI innovative, invece, devono dimostrare di avere bilanci certificati, un contenuto tecnologico rilevante e determinati indicatori di crescita.

Gli investimenti devono essere mantenuti per almeno 3 anni, pena la decadenza dell’agevolazione. Il limite massimo di investimento agevolabile varia a seconda della tipologia di impresa e della natura del soggetto investitore. La normativa prevede controlli stringenti da parte dell’Agenzia delle Entrate e del MIMIT per evitare abusi e garantire la corretta applicazione dei benefici. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio sul Venture Capital, queste misure hanno già contribuito a canalizzare centinaia di milioni di euro in nuove imprese, rafforzando il legame tra risparmio privato e sviluppo economico.

Gestione cookie