Destinazione TFR: come funziona il calcolo e l’adesione in fondo pensione

Ogni anno migliaia di lavoratori maturano un Trattamento di Fine Rapporto senza sapere davvero come funzioni. Non si tratta solo di una somma da ricevere alla fine del contratto, ma di una risorsa che può crescere, essere rivalutata e, in certi casi, diventare uno strumento utile nel presente. Capire il funzionamento e le possibili destinazioni del TFR permette di affrontare il percorso lavorativo con maggiore consapevolezza.

Il TFR rappresenta una parte differita della retribuzione, disciplinata dal Codice civile. Viene accantonato annualmente dal datore di lavoro e liquidato alla cessazione del rapporto di lavoro. L’importo accantonato ogni anno è pari alla retribuzione utile divisa per 13,5. In questa retribuzione rientrano elementi fissi come stipendio base e indennità, mentre sono escluse voci occasionali e rimborsi spesa.

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Destinazione TFR: come funziona il calcolo e l’adesione in fondo pensione-mondoefinanza.it

Nel caso di un rapporto di lavoro inferiore all’anno, il calcolo è proporzionale. Le frazioni di mese pari o superiori a 15 giorni sono considerate mese intero. L’importo accantonato viene rivalutato annualmente con un tasso composto da una quota fissa dell’1,5% e una variabile pari al 75% dell’aumento ISTAT dei prezzi al consumo. In caso di cessazione del contratto, il TFR viene liquidato al netto di eventuali anticipazioni e tassato secondo il regime di tassazione separata, generalmente più favorevole rispetto all’IRPEF ordinaria. La rivalutazione è invece soggetta a un’imposta sostitutiva dell’11%.

Calcolo e meccanismi di rivalutazione del TFR

Il meccanismo di calcolo del Trattamento di Fine Rapporto è uniforme per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato. Ogni anno, il datore di lavoro accantona una quota della retribuzione lorda, ottenuta dividendo l’importo annuo per 13,5. L’accantonamento viene rivalutato al 31 dicembre di ogni anno, seguendo i parametri stabiliti per legge.

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Calcolo e meccanismi di rivalutazione del TFR-mondoefinanza.it

La rivalutazione ha lo scopo di tutelare il potere d’acquisto del TFR nel tempo. Anche in contesti di inflazione moderata, la crescita dell’importo può incidere positivamente sulla liquidazione finale. La normativa consente inoltre di richiedere un’anticipazione del TFR dopo almeno otto anni di servizio continuativo, per specifiche finalità: spese sanitarie straordinarie, acquisto o ristrutturazione della prima casa o esigenze familiari documentate. L’importo anticipabile può arrivare fino al 70% della somma maturata, ma può essere richiesto una sola volta e solo entro i limiti numerici previsti annualmente dall’azienda.

In caso di cessazione del rapporto, il TFR viene erogato entro i termini previsti dal contratto collettivo o, in assenza, secondo quanto stabilito dalla legge. Se il datore di lavoro è insolvente, interviene il Fondo di garanzia gestito dall’INPS, che copre sia il TFR maturato sia le ultime tre mensilità.

Destinazione al fondo pensione: vantaggi e implicazioni

Dal 2007, è possibile scegliere di destinare il TFR maturando alla previdenza complementare. Se il lavoratore non esprime alcuna preferenza entro sei mesi dall’assunzione, il TFR viene automaticamente versato nel fondo pensione previsto dagli accordi collettivi applicabili.

I vantaggi fiscali della previdenza complementare includono la deducibilità dei contributi versati fino a un massimo di 5.164 euro annui e un regime fiscale agevolato al momento dell’erogazione della prestazione. Inoltre, i fondi pensione offrono diverse linee di investimento, con livelli di rischio e rendimento differenti, dando la possibilità di personalizzare la strategia previdenziale.

Esistono fondi chiusi, destinati a categorie specifiche, e fondi aperti, accessibili a tutti i lavoratori. In entrambi i casi, i rendimenti sono soggetti alla vigilanza della COVIP, che garantisce trasparenza e sicurezza nella gestione. La scelta di destinare il TFR al fondo pensione può incidere in modo significativo sull’importo della pensione integrativa futura, soprattutto nei casi di adesione in età giovane o media.

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