Vedova separata ottiene la pensione di reversibilità: il Tribunale boccia la circolare INPS

Una decisione giudiziaria ribalta anni di interpretazioni discutibili dell’INPS e restituisce dignità a chi aveva perso tutto. Una vedova separata, esclusa dalla pensione di reversibilità a causa di una circolare interna, ottiene giustizia grazie a un ricorso d’urgenza. Il Tribunale di Lecce non solo le dà ragione, ma smentisce apertamente l’ente previdenziale, riaffermando che il diritto alla reversibilità non può essere condizionato dalla presenza di un assegno di mantenimento. Una vicenda che apre la strada a migliaia di altri casi simili e mette in discussione il modo in cui la burocrazia interpreta la legge. Finalmente si parla di diritti, non di cavilli.

Quando si perde una persona cara, il mondo cambia all’improvviso. E per chi si ritrova solo, senza tutele economiche, quel vuoto può diventare un abisso. È successo a una donna del Sud Italia, separata legalmente ma mai divorziata, che dopo la morte dell’ex marito ha chiesto la pensione di reversibilità.

martello e bilancia giustizia
Vedova separata ottiene la pensione di reversibilità: il Tribunale boccia la circolare INPS-mondoefinanza.it

L’INPS ha negato il diritto, basandosi su una circolare del 2015 che impone, in caso di separazione, la presenza di un assegno di mantenimento. Ma quell’assegno non c’era mai stato. Nessun giudice l’aveva mai stabilito. Eppure la donna, pur avendo condiviso una vita col defunto, si è sentita trattata come un’estranea. La sua storia, però, non è finita lì. Ha trovato la forza di rivolgersi al Tribunale e di farsi ascoltare. E la risposta del giudice ha cambiato le regole del gioco.

Il Tribunale boccia la circolare INPS e restituisce alla legge il suo ruolo centrale

Il giudice del lavoro di Lecce ha emesso un’ordinanza in tempi brevi, accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dalla donna. La motivazione è chiara: la normativa vigente non prevede che il diritto alla pensione di reversibilità per il coniuge separato dipenda da un assegno di mantenimento. La separazione, infatti, non scioglie il vincolo matrimoniale. Solo il divorzio lo fa. Quindi, in assenza di divorzio, quel legame giuridico continua a esistere e dà diritto alla tutela previdenziale. La pensione di reversibilità è un diritto, non un’elemosina condizionata da requisiti extra-legali.

pensionata che fa calcoli
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La circolare INPS 185/2015 viene così smascherata per ciò che è: un’interpretazione restrittiva e non vincolante della legge, che negli anni ha escluso ingiustamente molte persone. Una circolare, per quanto autorevole, non può modificare il contenuto di una norma primaria. Il giudice lo ha ribadito con forza, ricordando che anche la Corte di Cassazione, in più occasioni, ha confermato che il diritto alla reversibilità nasce dal matrimonio, non dall’assegno.

Il provvedimento è stato emesso in via d’urgenza grazie all’articolo 700 del Codice di procedura civile, proprio per evitare un danno grave e irreparabile alla donna, che vive in condizioni economiche difficili e con un minore a carico. Questo dimostra quanto il diritto debba restare vicino alla realtà e non perdersi tra norme interpretate con rigidità.

Questa ordinanza può cambiare il destino di chi è stato ingiustamente escluso dalla reversibilità

La vicenda della vedova separata che ottiene la pensione di reversibilità in via d’urgenza non riguarda solo lei. È un precedente che può aiutare molti altri ex coniugi separati che si sono visti negare la prestazione dall’INPS. In tanti, dopo il rifiuto, non hanno avuto la forza di reagire, convinti che una circolare valesse più della legge. Questa ordinanza, invece, dimostra il contrario: la legge viene prima. E quando viene applicata con umanità, restituisce dignità.

L’auspicio è che l’INPS riveda le proprie prassi interne, uniformandole alla normativa e alla giurisprudenza consolidata. In un sistema previdenziale che deve garantire protezione, soprattutto ai più fragili, non può esserci spazio per interpretazioni che negano tutele essenziali. Questa sentenza è un esempio concreto di come la giustizia possa rimettere in equilibrio le cose. E chissà, forse da oggi, anche chi pensava di non avere più voce inizierà a credere che qualcosa può ancora cambiare.

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