In linea di principio, per ottenere un posto nella pubblica amministrazione del nostro Paese è necessario superare un concorso pubblico.
Tuttavia, ci sono alcune eccezioni e modalità che permettono di bypassare questo punto. Il primo caso è quello dei lavoratori invalidi con capacità lavorativa ridotta almeno del 45%. Costoro possono candidarsi tramite iscrizioni apposite, senza dover sostenere neppure prove concorsuali. La seconda categoria riguarda i lavoratori a tempo determinato, a progetto, consulenti o collaboratori esterni che possono anche essere assunti senza concorso, ma questo unicamente per incarichi specifici o temporanei.
La chiamata diretta nominativa è consentita in Italia ma solo per categorie particolari, come i coniugi o i figli di personale delle Forze Armate deceduto in servizio, vittime del terrorismo o testimoni di giustizia.
In questi ultimi casi, lo Stato rinuncia all’imparzialità tipica del concorso per ristorare qualcuno che abbia subito una gravissima perdita proprio in ragione del servizio. Anche in casi di mobilità o progressione interna può avvenire l’assunzione senza prove concorsuali.
Vediamo come funziona l’iscrizione nelle liste per i lavoratori invalidi. Possono iscriversi persone con disabilità o invalidità riconosciuta che siano in età lavorativa (dai quindici anni fino all’età pensionabile) e siano disoccupate. Sono inclusi gli invalidi civili con invalidità superiore al 45%, ma anche gli invalidi del lavoro con invalidità INAIL superiore al 33%, i non vedenti, gli invalidi di guerra, i sordomuti e altre categorie.
Per iscriversi occorre possedere un certificato medico che attesti la percentuale minima di invalidità. La percentuale di invalidità verrà accertata da una commissione sanitaria dell’ASL che andrà a esprimere anche la capacità lavorativa residua. Tutto l’iter parte con il medico curante che prepara un certificato introduttivo che andrà inviato all’INPS. Verrà generato un codice e successivamente si sosterrà la visita presso la predetta commissione medica.
La persona poi dovrà recarsi presso il Centro per l’Impiego della provincia di residenza con tutta la documentazione. L’iscrizione dà il diritto a essere inseriti nelle liste speciali. Essi saranno ordinati in una graduatoria in base alle priorità.
Ma queste misure non bastano. Gli esperti denunciano che il lavoro dei disabili non è tutelato come dovrebbe e che spesso le amministrazioni pubbiche non ottemperano alle regole. Casi ancor più negativi sono quelli delle discriminazioni patite dai colleghi che vedono il disabile come un “intruso”. Il mobbing in questi casi è ancora più odioso e prericoloso, ma proprio per questo va denunzciato con ancora più forza.
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