Le novità di settembre e ottobre 2025 sugli stipendi riguardano vari aspetti e dunque questo è davvero un periodo caldo.
Innanzitutto, ci sono gli aumenti in busta paga previsti dai rinnovi contrattuali per vari settori. Per i metalmeccanici, ad esempio, l’aumento sarà di circa €100 lordi, suddiviso in tre tranche. Nella pubblica amministrazione è previsto un aumento medio del 2,9%.

Circa dal primo settembre è attivo il cosiddetto bonus oggetto che ha suscitato tante polemiche. Si tratta di uno sgravio contributivo che aumenta il netto in busta paga fino a un bel 10%, però costringe a lavorare per qualche anno in più. Il problema è che questo riduce i contributi versati all’INPS e dunque si dovrà lavorare di più per avere probabilmente una pensione più magra.
A settembre 2025 ci sono tante possibili voci in più nel cedolino, dal bonus oggetto ai rimborsi fiscali (730), gli arretrati, pagamenti per esami di Stato, ecc.
Una situazione variegata ma il potere d’acquisto langue
Per i dipendenti degli studi professionali è arrivato un rinnovo del contratto collettivo che prevede un aumento dal primo ottobre che varia da 39 a 63 euro in base al livello dell’inquadramento. Ma sui rimborsi 730 accreditati tra settembre e ottobre c’è una certa confusione ed è utile fare chiarezza.

Chi ha inviato il modello 730 tra la seconda metà di giugno e la prima metà di luglio dovrebbe aver ricevuto il rimborso a settembre, a meno che non ci siano controlli fiscali che possono ritardare il tutto. Invece, i pensionati che hanno presentato il modello 730 entro metà di luglio avranno il rimborso accreditato a ottobre perché i tempi sono un po’ più lunghi.
Tempi lunghi in molti casi
Se invece si è presentata la dichiarazione tra il 16 luglio e il 31 agosto, il rimborso dovrebbe arrivare ad ottobre per i lavoratori, a novembre per i pensionati. Se invece poi la dichiarazione è stata presentata tra il 1° e il 30 settembre, dovrebbe arrivare il rimborso a novembre se si è un lavoratore, a dicembre se si è un pensionato.

Chi invece non ha un sostituto d’imposta, come ad esempio i disoccupati, riceverà i rimborsi direttamente dall’Agenzia delle Entrate attraverso un bonifico bancario e le date possono arrivare anche a dicembre 2025.
Ma cosa fare in caso di mancato o parziale accredito del rimborso 730? Preliminarmente va verificato lo stato del rimborso del proprio cassetto fiscale con la consueta procedura sul profilo sul sito dell’agenzia delle entrate o sull’area personale INPS verificare se il credito è stato compensato d’ufficio con eventuali debiti fiscali o contributivi. Dopo aver atteso almeno 90 giorni dalla data prevista per il pagamento è possibile presentare un’istanza formale.
l’istanza può essere inviata tramite PEC o anche raccomandata con ricevuta di ritorno ma persino consegnata a mano con protocollo nell’istanza c’è bisogno che siano indicati precisamente su tutti i dati e se tale documento non riceve risposte entro 90 giorni si può valutare persino un ricorso per silenzio rifiuto o intervento dell’azione legale davanti alla corte di giustizia tributaria.