Le truffe legate alle pensioni sono un fenomeno assai frequente nel nostro paese e coinvolgono crimini di vario genere.
L’accesso fraudolento ai conti correnti dove vengono accreditate le pensioni è il target dei malfattori. Le principali truffe consistono nell’utilizzo di e-mail o SMS falsi che sembrano provenire da INPS o da altri enti. Attraverso questo strumento si carpiscono i dati di accesso, spesso spaventando l’anziano.
Attraverso modifiche fraudolente dell’IBAN si dirottano le pensioni sui conti di truffatori, spesso difficili poi da rintracciare e magari anche esteri. Il grande alleato dei banditi è l’urgenza. La paura di perdere la pensione o di aver fatto qualcosa di sbagliato sui contorti portali pubblici terrorizza l’anziano e lo spinge a dire subito di sì alle richieste più assurde.
Ma vediamo le truffe principali. Accesso abusivo a portali ufficiali come ad esempio NoiPA per rimpiazzare l’IBAN reale con uno fittizio. Messaggi SMS fraudolenti che richiedono dati personali. Tuttavia, non mancano neanche i raggiri telefonici o addirittura in presenza, fingendo di essere funzionari INPS o di altri enti pubblici o anche della banca. Ma le circolari INPS di agosto a settembre 2025 sottolineano nuove minacce, in particolare con QR code falsi sui social.
Siamo tutti ormai abituati a usare il QR code perché è davvero pratico e in un click si accede a qualsiasi cosa senza dover digitare URL complessi o addirittura password. Il problema, però, è che utilizzare il QR code non è qualcosa di diverso dal classico “cliccare il link” contenuti in un’e-mail o in un messaggio.
Oggi tutti quanti sappiamo che il click sul messaggio ambiguo non va assolutamente fatto, ma col QR code di fatto si sta facendo la stessa cosa. Se vediamo un QR code su manifesto o sul social network non dobbiamo assolutamente prestargli fede. È facilissimo per un malintenzionato fare un post mettendoci il logo dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate e dire di cliccare sul QR code per avere maggiori informazioni ed evitare multe.
Facendo questo si saranno regalati i propri dati ai delinquenti. Dunque, al classico consiglio di non cliccare su link sospetti e non scaricare allegati sospetti si aggiunge anche quello di non fotografare, né accedere a qualcosa di dubbia provenienza, anche se ha loghi ufficiali. Mai essere precipitosi: non ha importanza quanto il messaggio o il truffatore in carne ed ossa si suggestioni a credere che dobbiamo fare subito un’azione, la calma e chiedere ad una persona competente e sempre d’obbligo.
Inoltre con l’AI si possono inviare finti messaggi che sembrano provenire da figli o partenti e che sono quasi indistinguibili da quelli veri. L’intelligenza artificialeè un grosso problema per gli anziani: infatti le truffe sono aumentate del 456%.
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