Le pensioni in Italia sono tra le più basse d’Europa, ma quando si raggiunge una certa età è possibile ottenere il ricalcolo e vediamo come funziona.
Per ottenere il ricalcolo dei contributi bisogna sfruttare la sentenza numero 30803 del 2024. Questa storica sentenza riconosce il diritto al ricalcolo della pensione proprio a chi ha raggiunto i 67 anni di età, anche se ha usufruito di un pensionamento anticipato.

Quindi, da ciò discende che si può chiedere all’INPS un nuovo calcolo della pensione e i calcoli possono, appunto, essere più favorevoli rispetto a quello che è stato quantificato al momento del pensionamento anticipato. Quindi, grazie alla sentenza, si può sterilizzare quel periodo di lavoro che è stato conteggiato in modo penalizzante e che, come spesso accade, abbassa la pensione.
Come utilizzarlo e cosa devi sapere
Questo beneficio riguarda non soltanto chi raggiunge i 67 anni di età, ma anche chi è già pensionato da tempo e ha superato questa età, visto che può portare un aumento considerevole e concreto alla pensione. Per accedere a questo diritto, il pensionato dovrà presentare una richiesta all’INPS attraverso i consueti canali.

Dunque, l’INPS avvierà il ricalcolo del trattamento pensionistico, ma è importante verificare la propria posizione contributiva. In particolare, dovranno essere analizzati in modo puntiglioso gli ultimi cinque anni di carriera per individuare le possibili esclusioni o rettifiche da chiedere nel ricalcolo.
Ma vediamo nel dettaglio come presentare la domanda. La via più facile è quella online tramite il portale INPS, accedendo con SPID o con le altre modalità riconosciute. Infatti, nel portale c’è uno specifico servizio dedicato a “Ricostituzione e Ricalcolo”. Una seconda modalità è chiamando il Contact Center INPS che è gratuito da rete fissa, ma come molti lamentano, gli operatori del Contact Center rispondono in ritardo e offrono scarsa soddisfazione al cittadino, come spesso capita per quanto riguarda gli uffici pubblici.
Un’altra via è quella di recarsi presso una sede INPS o rivolgersi a un ente di patronato o intermediario che offrono assistenza gratuita nella presentazione della domanda.
Contributi non riconosciuti e nuove sentenze
Ma attenzione, però, perché prima della presentazione è importante preparare tutta la documentazione. In particolare, ci dovranno essere attestazioni dei periodi contributivi da ricalcolare, come possono essere certificati di lavoro, buste paga, contratti e dichiarazioni contributive.
Non c’è un vero e proprio limite temporale per la domanda, ma è importante inviarla al più presto possibile perché altrimenti si perderebbero eventuali arretrati. Dopo la presentazione della domanda, l’INPS la valuta e in caso di accoglimento procede effettivamente al ricalcolo e anche all’eventuale incremento della pensione.
Questi passaggi sono validi sia per richiedere la ricostituzione della pensione quando ci sono contributi non riconosciuti prima, sia per il ricalcolo sulla base di sentenze o nuove normative e questo è un aspetto da non sottovalutare perché le sentenze in materia contributiva sono più interessanti e frequenti di quanto non si creda.