Tasse casa: il pasticcio Booking, come recuperare quanto versato dalla piattaforma e non avere multe

Dal 2025 Booking, Airbnb e altre online travel agencies operano come sostituti d’imposta anche per quanto riguarda la cedolare secca del 21% sulle locazioni brevi.

Questo non riguarda proprio tutti perché è relativo solo ai privati con fino a quattro immobili non imprenditoriali. Questo significa che le agenzie online trattengono il 21% dei pagamenti degli ospiti e corrispondono questa somma direttamente allo Stato.

casa e sfondo blu
Tasse casa: il pasticcio Booking, come recuperare quanto versato dalla piattaforma e non avere multe-mondoefinanza.it

Per lo Stato questa è un’idea geniale per evitare l’evasione, ma le complicazioni per il cittadino non sono poche. Booking e le altre piattaforme rilasciano entro il 31 marzo 2025 una certificazione fiscale che riepiloga tutte le somme che sono state trattenute e versate allo Stato.

Importante non fare confusione su tutte le questioni

È proprio questa certificazione che deve essere usata nel quadro della dichiarazione dei redditi. Se si è scelto il regime IRPEF ordinario si può dedurre l’importo già trattenuto come anticipo di imposta. Se la tassazione effettiva è inferiore o uguale al 21% non ci sono altre tasse da pagare. Se invece si ha un’aliquota superiore come nella cedolare secca al 26%, si dovrà versare la differenza.

mani e cellulare
Importante non fare confusione su tutte le questioni-mondoefinanza.it

Ma se si è pagata la cedolare in eccesso si può ottenere il rimborso? La risposta è positiva. Se si riceve una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate che conferma l’eccesso di pagamento e certifica anche il diritto al rimborso, bisogna compilare il modello di richiesta che, per comodità dell’utente, è allegato alla lettera.

Si può inviare il modello via email all’indirizzo indicato o lo si può anche inviare all’ufficio territoriale o usare la piattaforma online. Alle volte però capita che non si riceva una comunicazione e in questo caso si può richiedere la verifica del diritto al rimborso allo sportello territoriale o anche online. Alternativamente, il rimborso può essere richiesto direttamente nella dichiarazione dei redditi.

La questione dei rimborsi

Ma vista la confusione della nuova normativa, molti potrebbero non aver chiesto il rimborso in dichiarazione dei redditi e in questo caso si può presentare un’istanza formale di rimborso in carta semplice all’ufficio competente, ma ricordandosi di allegare la documentazione che prova il pagamento in eccesso e la dichiarazione di Booking e delle altre piattaforme.

Il termine per presentare la richiesta di rimborso non è brevissimo perché è di ben 48 mesi dal versamento errato o anche semplicemente eccessivo. Se si dovesse ricevere un no dall’Agenzia delle Entrate ma si è convinti di avere ragione, si può sempre fare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento.

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