Settimana intensa per il prezzo dell’oro, con quotazioni che hanno segnato nuovi record e mosse inattese sui mercati globali. Le news sull’oro hanno evidenziato l’impatto delle politiche monetarie, delle tensioni commerciali e della domanda fisica in Asia. Tra Federal Reserve, inflazione e forza del dollaro, il metallo giallo continua a essere il protagonista assoluto della settimana finanziaria.
Tra aspettative sui tassi e mosse delle banche centrali, il prezzo oro continua a muoversi su livelli storici e il ruolo del dollaro resta cruciale, soprattutto quando i dati macro sorprendono. Molti guardano all’inflazione PCE come bussola per il breve, mentre altri seguono i flussi su ETF e sul mercato fisico.

Le news oro di questa settimana mostrano divergenze tra mercati asiatici, con sconti e premi che raccontano sentiment diversi, mentre cresce l’attenzione sui record storici e sui livelli tecnici che attirano ordini in entrata e in uscita. Gli analisti citati dalle agenzie internazionali leggono i numeri collegandoli a driver precisi e, nel frattempo, la domanda di bene rifugio rimane un tema costante ma condizionato dal percorso della Fed, creando un quadro mobile che richiede dati aggiornati e fonti solide.
Andamento del prezzo dell’oro: ultimi 7 giorni e ultimo prezzo
Secondo quanto riportato da Reuters il 26 settembre 2025, l’oro spot si è attestato a 3.777,79 $ alle 11:04 ET, dopo aver toccato in settimana un massimo intraday di 3.790,82 $. Nella stessa sessione i futures di dicembre hanno raggiunto 3.807,90 $, con un bilancio settimanale positivo di circa il 2,5%. Solo il giorno precedente, sempre Reuters segnalava rilevazioni intorno a 3.739,42 $ in attesa dei dati PCE, confermando un contesto di cautela.

La stessa agenzia ha evidenziato che l’inflazione PCE di agosto è risultata in linea con le attese, mantenendo viva l’ipotesi di nuovi tagli della Fed. Bloomberg, il 24 settembre 2025, ha invece sottolineato come la forza del dollaro abbia temporaneamente limitato i guadagni del metallo. L’introduzione di nuove tariffe da parte degli Stati Uniti ha comunque alimentato flussi verso asset rifugio, confermando il ruolo dell’oro in momenti di incertezza. Secondo gli osservatori tecnici citati da Reuters, l’area compresa tra 3.700 e 3.800 $ resta un corridoio operativo cruciale, coerente con fasi di consolidamento a ridosso dei record.
News e indicazioni degli analisti (ultimi 7 giorni)
Dai mercati fisici emergono segnali contrastanti: Reuters, il 26 settembre 2025, ha riportato che in Cina gli sconti hanno toccato livelli compresi fra 31 e 71 $/oncia, segnale di domanda più debole, mentre in India i premi sono rimasti elevati fino a 7 $/oncia, a testimonianza di un interesse ancora sostenuto per lingotti e monete.
Nello stesso arco di tempo, Bloomberg ha osservato come i movimenti del dollaro abbiano inciso sulla volatilità delle quotazioni oro, raffreddando momentaneamente la spinta rialzista. Sul fronte degli analisti, Reuters ha raccolto le parole di Tai Wong, trader indipendente di metalli, secondo cui il dato PCE “in linea” non modifica le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi a ottobre. Peter Grant di Zaner Metals ha aggiunto che richieste di sussidi più basse del previsto possono avere un effetto “hawkish” temporaneo, ma senza invertire il trend della settimana.
Nelle stesse cronache, Goldman Sachs ha stimato la possibilità di due riduzioni dei tassi da 25 punti base tra fine 2025 e il 2026, scenario che potrebbe influenzare il comportamento degli investitori verso l’oro. Questo mosaico di dati, analisi e differenziali di domanda fisica – riportato da fonti come Reuters e Bloomberg – spiega l’andamento delle news sull’oro negli ultimi sette giorni e conferma il posizionamento del metallo come asset centrale nei mercati globali.