Acquisto di una casa affittata per trasformarla in propria abitazione: come funziona con l’IMU?

Molto spesso capita di vedere appartamenti in vendita molto interessanti, ma c’è la condizione di dover attendere fino alla fine del contratto di locazione attualmente in essere.

Ma in questo caso come si fa con l’IMU? Ribadiamo che la casa non si può considerare come prima casa ai fini IMU finché non ci si trasferisce la residenza anagrafica. Dunque, finché c’è l’inquilino sarà una seconda casa. E dunque, fino a quel momento l’immobile è soggetto all’IMU come seconda casa e, dunque, con le aliquote ordinarie che puoi trovare al Comune.

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L’esenzione totale IMU o la sua riduzione come prima casa si applica solo quando l’immobile sarà la residenza anagrafica e anche la dimora abituale.

Dunque, finché c’è l’inquilino, agevolazioni IMU non ce ne possono essere. Un caso del tutto diverso è quello della casa acquistata e poi concessa in affitto, ma solo in parte. In questo caso abbiamo che il padrone di casa, quando già era proprietario dell’immobile ed ivi residente, ne ha affittato una parte ad un altro soggetto, ma continuando a mantenere la sua residenza abituale e anagrafica nell’immobile.

Affitto parziale

Se ha affittato, ad esempio, solo alcune stanze, l’affitto parziale non gli farà perdere l’esenzione IMU. Infatti, l’esenzione si mantiene a condizione che non venga trasferita la residenza e che resti e continui ad essere l’abitazione principale del proprietario. Invece, se il proprietario trasferisce la sua residenza, anche se l’immobile è affittato solo parzialmente, l’esenzione IMU decade e si pagherà la solita aliquota della seconda casa.

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Da ciò discende che la pratica sempre più diffusa in Italia, specie nelle città turistiche e universitarie, di affittare una stanza temporaneamente della propria abitazione principale non fa decadere i benefici IMU, ma bisogna rispettare i seguenti requisiti: Il proprietario deve mantenere la residenza e dimora abituale e deve effettivamente viverci; e l’affitto deve riguardare solo una porzione della casa, come per esempio una o più stanze, ma non l’intera abitazione; e inoltre il contratto va regolarmente registrato senza modifica della destinazione d’uso.

Ma affittare una casa conviene ancora? In molti centri del Sud è ampiamente sconveniente. Tasse, lavori (spesso gonfiati dagli amministratori condominiali), tempi biblici per gli sfratti: fuori dai centri dinamici che consentono affitti notevoli questo investimento è in perdita. E non parliamo proprio dei piccoli paesi che si vanno spopolando: ci vi acquista una seconda casa convinto di aver fatto l’affare perchè allettato dai prezzi bassi, spesso si ritrova un immobile costoso da mantenere e impossibile da vendere.

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