L’aumento di stipendio e il passaggio a un livello superiore sono due cose distinte ma assai rilevanti dal punto di vista economico.
Il livello contrattuale è riportato in busta paga ed è definito dal contratto collettivo nazionale. Più il livello è elevato, maggiore è lo stipendio ma anche la responsabilità. Per fare un esempio, un livello 4 è superiore a un livello 5, il che vuol dire che avrà più potere decisionale, più responsabilità e più soldi a fine mese.

L’opinione diffusa per la quale per salire di livello basti l’anzianità non è del tutto vera. In effetti, serve una modifica reale delle mansioni oppure un accordo nero su bianco che di norma avviene dopo performance particolarmente positive. Un aumento di livello comporta giustamente uno stipendio più elevato, secondo quanto previsto dal Contratto Collettivo, e anche il salario minimo garantito sarà più alto.
Conviene l’aumento di livello
Se si guadagna più del minimo previsto per il livello al quale si accede, la differenza sarà considerata come assegno ad personam. Invece, un aumento di stipendio senza aumento di livello potrebbe anche essere più consistente dal punto di vista economico, ma il lavoratore deve stare attento ad accettare.

Infatti, l’aumento di livello magari offre nell’immediato un aumento in busta paga più contenuto, però sicuramente offre anche maggiore protezione contro eventuali futuri demansionamenti. Il livello e la relativa retribuzione sono sempre visibili in busta paga, nella sezione inquadramento.
Per verificare a che punto della tua carriera ti trovi, basta controllare la busta paga e la tabella del contratto. Puoi anche chiedere all’ufficio delle risorse umane o a un tuo consulente del lavoro di fiducia. Tra l’altro, i contratti collettivi nazionali sono verificabili online. Per avere un aumento o un cambio di livello è importante essere ben considerati sul lavoro e i risultati dovranno essere concreti e misurabili.
Leggere correttamente la busta paga
Ma come verificare se il mio livello in busta paga è corretto? Innanzitutto, bisogna capire il concetto di inquadramento contrattuale. Questo va a rappresentare la posizione lavorativa in azienda e dipende dalle mansioni, competenze, autonomie, eccetera.

Per fare un esempio: nel Contratto Collettivo Nazionale del Commercio il livello 1 è il più elevato, mentre per esempio nei Metalmeccanici è il settimo il più elevato. Ad ogni modo, è sempre vero che ogni livello ha uno stipendio minimo definito chiaramente. In busta paga bisogna guardare la parte alta, nella sezione Inquadramento o Retribuzione.
Lì ci saranno indicati la categoria (come potrebbe essere un impiegato, quadro, dirigente, ecc.) e il livello numerico. Per capire se il nostro datore di lavoro sta “facendo il furbo”, dobbiamo concretamente confrontare le mansioni che svolgiamo giornalmente con quelle descritte nel contratto e con le cosiddette declaratorie, cioè le descrizioni dei livelli mansionali presenti nel contratto collettivo che si applica.
Come avere giustizia
Dobbiamo anche consultare le tabelle retributive del contratto collettivo per verificare se lo stipendio minimo corrisponde a quanto riceviamo. Se le cose non quadrano, è importante chiedere tempestivamente aiuto a un sindacato. Verificare è importante perché un livello errato significa non soltanto essere sottopagati oggi, ma può anche incidere sulle future promozioni, sugli assegni previdenziali, sugli scatti di anzianità.
Per la verifica del livello in busta paga è importante verificare e poi eventualmente portare al consulente del lavoro o al sindacato: il contratto di lavoro sottoscritto, le buste paga recenti, la descrizione delle mansioni svolte, le tabelle retributive del contratto collettivo nazionale, eventuali comunicazioni aziendali su campi di livello di inquadramento ed eventuali accordi collettivi o individuali.