La pensione di invalidità civile può essere incrementata con una maggiorazione fino a 401,72 € al mese. Ma quali sono i requisiti di reddito e di età previsti? E cosa è cambiato dopo le ultime novità legislative?
Molti pensionati si chiedono se la maggiorazione della pensione di invalidità spetti solo agli under 60 o se possa essere riconosciuta anche a chi ha più di 60 anni. L’argomento genera spesso confusione perché negli ultimi anni ci sono stati importanti interventi normativi, tra cui la Sentenza n. 152 della Corte costituzionale e il decreto-legge 104/2020, che hanno ridefinito i beneficiari.

Per capire davvero come funziona l’incremento, è utile chiarire i limiti di reddito previsti, le fasce di età coinvolte e il valore massimo ottenibile. La questione riguarda migliaia di cittadini che percepiscono trattamenti di invalidità e che desiderano sapere se hanno diritto all’aumento.
Chi ha diritto alla maggiorazione della pensione di invalidità
La cosiddetta maggiorazione sociale della pensione di invalidità civile spetta agli invalidi civili totali al 100%, ai ciechi civili e ai sordi dai 18 anni in su. Per lungo tempo il beneficio era riconosciuto solo a chi aveva almeno 60 anni, con un’integrazione che portava l’importo complessivo della pensione a circa 651 €.
Con la Sentenza 152/2020 della Corte costituzionale e il successivo DL 104/2020, il legislatore ha esteso la possibilità di percepire l’incremento anche a chi ha meno di 60 anni, purché rientri nei requisiti reddituali. Questo ha creato l’equivoco: molti hanno creduto che il beneficio fosse riservato ai soli under 60, mentre in realtà gli over 60 ne avevano già diritto in precedenza.

Secondo i dati diffusi dall’INPS, per ottenere l’incremento massimo di 401,72 € occorre che il reddito personale annuo non superi 9.555,65 € se non coniugati, mentre se sposati la soglia sale a 16.502,98 €, tenendo conto anche del reddito del coniuge. Il calcolo si effettua includendo anche l’importo della pensione stessa.
L’impatto dei requisiti reddituali e gli importi riconosciuti
L’aumento della pensione di invalidità non è fisso per tutti ma dipende dal reddito personale e, se coniugati, dal reddito familiare. Più ci si avvicina ai limiti stabiliti, più la maggiorazione diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi. È quindi possibile che un beneficiario riceva solo una parte dell’incremento previsto.
Va chiarito che l’ISEE non è rilevante per questo tipo di beneficio: ciò che conta è esclusivamente il reddito imponibile IRPEF dichiarato. La maggiorazione non richiede quindi la presentazione di un’attestazione ISEE, ma solo il rispetto delle soglie reddituali indicate dalla normativa.
Gli esperti di previdenza, come sottolineato da fonti INPS e dottrina giuridica, ribadiscono che il beneficio si applica senza distinzione di età, e dunque anche i pensionati con più di 60 anni possono accedervi, purché rispettino i requisiti economici. L’incremento massimo rimane fissato a 401,72 €, che va ad aggiungersi all’importo base della pensione di invalidità civile.
In conclusione, chi percepisce una pensione di invalidità civile ed è over 60 non perde alcun diritto. Le novità introdotte negli ultimi anni hanno semplicemente esteso la platea anche agli under 60, consolidando un principio di maggiore equità nel sistema previdenziale.