In casi del genere la compilazione dell’ISEE non è banale.
L’ISEE si calcola considerando il nucleo familiare, ma nel caso di genitori separati o divorziati e quindi che non vivono più insieme, c’è da capire come considerare il figlio minorenne che abita stabilmente con uno dei due. La composizione del nucleo familiare e le modalità di redazione dell’ISEE vanno calibrate in modo opportuno. Per la legge, il figlio minorenne fa automaticamente parte del nucleo familiare del genitore convivente, cioè quello con cui convive stabilmente.

Ed è il genitore convivente che presenta la DSU per calcolare l’ISEE familiare dei minorenni. In questo nucleo vengono considerati i patrimoni del genitore che convive col bambino e del bambino stesso.
Il genitore non convivente con il figlio, cioè quello che non abita stabilmente col bambino, normalmente fa parte del nucleo familiare ai fini dell’ISEE minorenni e quindi il suo patrimonio ed eventuali redditi vanno considerati nel calcolo.
Di norma vanno conteggiati entrambi
Da ciò discende che per l’ISEE dei minorenni i due genitori vengono sempre calcolati insieme, persino se vivono separatamente. Tuttavia, questa regola incontra delle eccezioni.

Per escludere il genitore non convivente dal nucleo e quindi dall’ISEE minorenni, ci deve essere una delle seguenti condizioni documentabili: deve versare assegni periodici per il figlio oppure è coniugato con una persona diversa, oppure ha figli da una diversa relazione, oppure ancora è stato escluso dalla responsabilità genitoriale tramite provvedimento legale, oppure ancora è stato accertato da autorità competenti che non ha rapporti affettivi ed economici col figlio.
Tuttavia, se nessuna di queste condizioni è presente, il genitore non convivente viene comunque incluso nel nucleo e i suoi redditi rientrano nell’ISEE, aumentandolo. L’ISEE minori è focalizzato sul minore ed ha poco riguardo della volontà dei genitori.
Convivenza post separazione
Se i genitori, pur separati o divorziati, continuano a risiedere nella stessa abitazione, l’ISEE sarà necessariamente unico, senza possibilità di eccezione. In linea di principio l’ISEE disgiunto conviene perché è tendenzialmente più basso, essendoci redditi e patrimoni di un solo genitore, e quindi Assegno Unico e bonus vari saranno più alti.
In particolare, se uno dei genitori non lavora e l’altro sì, e il figlio vive con quello che non lavora, si dovrà cercare di ottenere l’ISEE disgiunto escludendo il genitore non convivente lavoratore, e così l’ISEE risulterà particolarmente basso.
Tuttavia, se proprio non si possono escludere i redditi del genitore lavoratore, allora si dovrà presentare l’ISEE congiunto, ma sarà più sconveniente. Come risulta evidente, è fondamentale affidarsi ad un CAF di fiducia perché se da un lato bisogna sfruttare l’ISEE più vantaggioso, non bisogna finire nella condizione pericolosa di rappresentare una situazione difforme dalla realtà, poiché questo non sarebbe ammissibile dal punto di vista legale.





