Figli all’estero: davvero si perde l’Assegno Unico? Finalmente arriva il chiarimento

Tanta confusione sull’Assegno Unico: i nostri figli vanno all’estero sempre più spesso, ma è vero che si perde in proporzione?

L’Assegno Unico per i figli all’estero può essere comunque chiesto se il genitore richiedente risiede in Italia e il figlio è a suo carico. Dunque, anche se la residenza del figlio non è entro i confini del nostro Paese, non c’è una reale preclusione.

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Tuttavia, i casi sono variegati ed è meglio fare chiarezza onde evitare problemi. Innanzitutto, il figlio deve fare comunque parte del nucleo familiare ai fini ISEE, quindi in sostanza deve risultare convivente o comunque sia incluso nel nucleo con residenza italiana del genitore richiedente l’assegno. Se il figlio è all’estero per motivi di studio o per altre circostanze, vediamo cosa prevede la legge.

Che succede quando si va all’estero

Il genitore può richiedere comunque l’Assegno Unico, essendo residente in Italia e dichiarando il figlio come a suo carico. Inoltre, il figlio può essere iscritto all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE) e risiedere in un Paese straniero. Qualora il figlio risulti nel nucleo familiare dell’ISEE del genitore, sarà comunque possibile ottenere l’Assegno Unico.

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Che succede quando si va all’estero-mondoefinanza.it

Ovviamente, l’Assegno Unico sarà proporzionato all’ISEE del genitore richiedente in base alle regole correnti e la questione del rapporto con l’estero non avrà peso. Al contrario, invece, non spetta l’Assegno Unico se il figlio non risulta nel nucleo ISEE del genitore oppure se il genitore stesso non dovesse risiedere in Italia. Valgono comunque le consuete maggiorazioni per i casi particolari come disabilità e nuclei numerosi.

Ma vediamo come fare domanda per l’Assegno Unico se il figlio studia all’estero. Il genitore richiedente, residente in Italia, deve includere il figlio nel proprio nucleo familiare ai fini ISEE ed allegare i documenti che vedremo.

Come fare domanda e quali documenti allegare

Il figlio all’estero, anche se iscritto all’AIRE, deve risultare fiscalmente a carico. La domanda va presentata sul sito INPS utilizzando SPID o altre modalità di autenticazione accettate. Nel modulo di domanda va specificata la residenza all’estero, allegando eventuali documenti di supporto, tra i quali possono avere valore anche certificati di iscrizione a studi esteri.

La procedura contempla l’inserimento dei vari dati del figlio unitamente all’eventuale richiesta di maggiorazione e ai dati per il pagamento.

Per l’assistenza, anche in questo caso, ci si può rivolgere al CAF o ai patronati, ma meglio scegliere quelli che abbiano familiarità con questo genere di situazioni.

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