Vediamo queste tre situazioni perché vengano prevenute prima di arrivare alla richiesta della pensione.
La prima brutta sorpresa è quella di una pensione ridotta o insufficiente. Sono tanti i lavoratori che si sorprendono quando scoprono che la pensione che ricevono è più bassa delle aspettative. Tuttavia, bisogna tenere presente che il sistema previdenziale sta cambiando e sta diventando notevolmente ostile al lavoratore. Soprattutto i giovani e chi ha carriere lavorative discontinue, specialmente le donne, ricevono un assegno pensionistico ridotto.
Molti ricevono addirittura meno della metà dell’ultimo stipendio effettivamente guadagnato e spesso questo capita nei lavoratori autonomi. Il coefficiente di trasformazione del montante contributivo tende ad abbassarsi con l’andare del tempo e quindi l’importo percepito diventerà sempre più basso.
Il secondo problema riguarda ritardi di varia natura nei versamenti di contributi. L’amara sorpresa che tanti hanno quando chiedono la pensione è quella di non aver ricevuto il giusto credito per tutto il periodo lavorativo. Soprattutto i lavoratori stranieri o quelli con rapporti di lavoro atipici rischiano di trovarsi con contributi non versati o registrati male.
Le carriere lavorative frammentarie possono provocare lacune contributive pesanti e dunque lacune ed errori possono arrivare a non far percepire proprio la pensione.
Alcuni lavoratori addirittura scoprono solo al momento della domanda che ci sono differenze tra i contributi versati e quelli registrati e le attese in questo caso sono veramente lunghe per quanto riguarda le ricostruzioni contributive.
Il terzo ordine di problemi riguarda età e requisiti dei contributi più stringenti. È sempre più frequente che i lavoratori affrontino requisiti più severi per poter andare in pensione rispetto a quello che si aspettavano. Alcune categorie devono raggiungere soglie di contributi molto alte, in alcuni casi addirittura 42 anni e più di contributi. Inoltre, alcuni trattamenti pensionistici anticipati hanno condizioni talmente stringenti da essere quasi irraggiungibili.
Proprio in virtù di ciò, è meglio preparare le carte con ampio anticipo insieme a CAF e consulenti vari per prevenire tutti i problemi che si potranno incontrare al momento della domanda, perché i ritardi potrebbero essere anche forti.
Una simulazione ben fatta non è “dover preparare le carte due volte, una per il CAF ed una per l’INPS” come alcuni lamentano, ma è il viatico per evitare i problemi che abbiamo visto ed anche altri. Ogni storia lavorativa è unica e non è raro che dirimere le particolari questioni specifiche sia complesso.
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