Mentre i mercati trovano finalmente un equilibrio e i tassi d’interesse iniziano a stabilizzarsi, si apre una finestra temporanea in cui le scelte finanziarie contano più del solito. Il momento è delicato: chi ha della liquidità da parte non può più permettersi di ignorare l’effetto erosivo dell’inflazione e delle nuove dinamiche del risparmio. In questo contesto, una semplice domanda come “Cosa conviene fare con i miei soldi per un anno” diventa la chiave per prendere decisioni più consapevoli e potenzialmente più redditizie.
Quando la BCE taglia i tassi al 2% e si parla già di ulteriori ribassi nei prossimi mesi, non è il caso di restare fermi. Eppure, non si tratta neanche di buttarsi a capofitto nel primo investimento che promette rendimenti elevati. Il 2025 offre un equilibrio raro: abbastanza stabilità per decidere con calma, ma anche rendimenti ancora interessanti per chi non vuole perdere il treno.

Chi ha già sperimentato l’altalena dei mercati lo sa: a volte, anche un rendimento apparentemente contenuto può fare la differenza, soprattutto se ottenuto in un periodo di bassa volatilità. Oggi, strumenti tradizionali come i conti deposito e i titoli di Stato tornano protagonisti, insieme a formule ibride proposte da realtà solide come Poste Italiane.
I conti deposito vincolati restano il modo più diretto per ottenere rendimenti elevati in sicurezza
Il prodotto che oggi offre il miglior equilibrio tra rischio e rendimento è senza dubbio il conto deposito vincolato. Con una durata di 12 mesi, alcuni istituti propongono un interesse lordo del 3,00%, che si traduce in un rendimento netto del 2,22% dopo la tassazione al 26%. Il vantaggio principale è la semplicità: si versa una somma, la si lascia ferma per un anno e si ottiene una remunerazione certa e garantita.

Certo, il vincolo di un anno non è per tutti. Chi preferisce poter accedere ai propri soldi in ogni momento può scegliere un conto deposito non vincolato. Il rendimento scende, ma non drasticamente: il netto si attesta intorno al 2,06%, comunque superiore a quanto offrono strumenti più liquidi come i libretti ordinari o i conti correnti.
In questo scenario, anche i BOT tornano ad avere un ruolo centrale. I Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza a 12 mesi offrono oggi un rendimento netto di circa 1,80%, con la tassazione agevolata al 12,5%. Un’opzione molto apprezzata da chi cerca stabilità, senza sorprese. I BTP a un anno, invece, rendono intorno all’1,62% netto, ma sono leggermente meno adatti a orizzonti brevi, pur mantenendo la garanzia dello Stato.
Le soluzioni proposte da Poste Italiane rappresentano un buon compromesso per chi cerca semplicità e sicurezza
Il Deposito Supersmart Premium 366 giorni proposto da Poste Italiane è una soluzione intermedia per chi ha nuova liquidità da investire sul Libretto Smart. Il tasso lordo del 2,00% porta a un rendimento netto di circa 1,48%, inferiore ai conti deposito ma superiore a quello dei normali libretti. È un’opzione che funziona bene per chi già opera con Poste e vuole un prodotto semplice da attivare, anche online.
Tuttavia, va considerato che il vincolo sui fondi è reale: se si prelevano i soldi prima della scadenza, si perde l’interesse promozionale. Chi valuta questa opzione deve essere consapevole di poter lasciare quella somma ferma per un anno.
La familiarità con Poste, la diffusione capillare sul territorio e l’assenza di spese di gestione rendono il Supersmart una proposta concreta per chi preferisce non complicarsi la vita, anche a costo di rinunciare a qualche decimale di rendimento.
In un momento in cui i tassi iniziano a scendere, bloccare ora un rendimento decente per i prossimi 12 mesi potrebbe essere la mossa più razionale per chi vuole proteggere e valorizzare i propri risparmi. La vera sfida non è scegliere il prodotto perfetto, ma capire quale strumento si adatta meglio alle proprie esigenze di oggi, senza rimpianti domani.