I 10 errori comuni che riducono la pensione netta: secondo l’esperto ne stai commettendo almeno cinque

La situazione pensionistica per gli italiani è tutt’altro che florida.

Molti non arrivano proprio alla pensione, oppure ci arrivano con cifre veramente basse, e la situazione sappiamo che in prospettiva peggiorerà. Abbiamo chiesto a un esperto del CAF quali sono i dieci errori che abbassano pesantemente le prospettive pensionistiche degli italiani. Ci ha sorpreso dicendo che quasi tutti attualmente ne stanno commettendo almeno cinque senza rendersene conto. Innanzitutto, va monitorata periodicamente la propria posizione contributiva.

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Se non la si monitora, si possono perdere contributi versati o si possono avere contributi non riconosciuti dall’INPS. Il secondo errore è avere carriere con troppi lavori part-time, intermittenti o precari. In questo caso, i contributi sono bassi e i calcoli molto più penalizzanti di quanto non si creda. Un altro errore è quello di smettere di versare i contributi o interrompere la contribuzione a pochi anni dalla pensione, perché così si rischia di non rispettare le finestre di accesso.

I 10 errori che ti penalizzano

Assai diffuso è anche lo sbaglio di non chiedere o non far valere correttamente periodi di malattia, maternità, servizio militare, ecc., che sono utili ai fini contributivi. Un altro errore è quello di avere aspettative errate sulla pensione anticipata o non considerare le penalizzazioni o il fatto che quando i politici ne parlano usano toni trionfalistici che spesso non corrispondono alla realtà.

persone in coda
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Particolarmente grave è considerato non effettuare un controllo dettagliato sull’estratto conto contributivo: non è un documento solo per super esperti e va monitorato attentamente, anche con l’aiuto del CAF. È errato anche non attivarsi per ottenere eventuali ricalcoli pensionistici, il recupero potrebbe essere assai utile.

Non si deve neppure sottovalutare l’importanza e l’ammontare dei versamenti nei fondi pensione integrativi. Inoltre, l’ultimo degli errori è quello di contare troppo sui benefici pubblici e i sussidi vari senza adoperarsi attivamente per costruire una solida autonomia in prospettiva. Molti di questi errori li sta commettendo probabilmente anche il nostro lettore, ma a volte ciò è inevitabile data una situazione del mercato del lavoro, specialmente al sud, davvero disastrata.

Ottenere l’estratto conto contributivo INPS è qualcosa di meno complesso di quanto non si creda. C’è stato spiegato che molti sono dissuasi dal farlo poiché credono che sia un’operazione complessa. Basta andare sul sito ufficiale dell’INPS e in particolare alla sezione MyINPS, con la quale ognuno dovrebbe avere una certa dimestichezza. Per entrare, basta usare lo SPID, la Carta d’Identità Elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi.

Dopo l’accesso, nella barra di ricerca basta digitare “estratto conto contributivo” e selezionare il servizio dedicato. L’estratto conto si potrà stampare dopo averlo scaricato in formato PDF oppure XML. In alternativa, lo si può anche ottenere recandosi presso un patronato, che può effettuare la richiesta per il contribuente.

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