Un messaggio atteso, una carta che promette sollievo, ma che sembra sempre “in arrivo”. Perché anche quest’anno ci si ritrova con gli occhi puntati sul calendario, a inseguire una ricarica da 500 euro che pare sfuggire di mano? Attese, promesse e qualche disguido burocratico alimentano una domanda che diventa virale tra chat di famiglia e gruppi online: “Ma quando arriva davvero il bonus sulla Carta Dedicata a Te?”. C’è chi ha sentito dire che sarebbe già dovuto arrivare, chi è sicuro di non rientrare, ma non sa perché, e chi invece aspetta invano un messaggio che non arriva mai. La confusione regna sovrana, eppure le risposte ufficiali ci sono, anche se bisogna andarsele a cercare.
Sui social se ne parla da settimane. I commenti si rincorrono sotto i post delle pagine comunali e nelle bacheche di chi racconta la propria esperienza. “Mi è arrivato l’SMS”, scrive qualcuno. “A me ancora nulla”, rispondono in tanti. Tra chi aspetta con ansia e chi ha perso le speranze, la Carta Dedicata a Te si conferma anche nel 2025 uno degli strumenti più attesi, ma anche più fraintesi.

L’INPS, i Comuni e Poste Italiane giocano un ruolo chiave in questa macchina complessa. Ma per chi osserva da fuori, tutto sembra lento e nebuloso. Per capire perché il bonus di 500 euro non è ancora arrivato, bisogna mettere insieme vari pezzi, come in un puzzle. I numeri non mentono, i passaggi sono stati stabiliti, e le priorità decise per legge. Eppure, ogni anno sembra sempre una corsa contro il tempo. E questa volta, la scadenza è più vicina di quanto sembri.
Perché la ricarica della Carta Dedicata a Te tarda ad arrivare
La ricarica della Carta Dedicata a Te non è in ritardo, semplicemente non era prevista per settembre. Il 10 settembre 2025, l’INPS ha inviato ai Comuni le liste dei potenziali beneficiari. Da quel momento, i Comuni hanno avuto tempo fino al 9 ottobre per esaminare i requisiti e validare le informazioni. Solo al termine di questa fase si passa all’invio delle liste definitive a Poste Italiane, che si occupa dell’emissione o ricarica delle carte.

Le prime attivazioni reali, quindi, si possono attendere tra la seconda metà di ottobre e i primi giorni di novembre. Le comunicazioni ufficiali verranno inviate tramite SMS da Poste o pubblicate sui siti dei Comuni. Chi ha diritto al bonus, riceverà una nuova carta o vedrà accreditati i 500 euro su quella già in possesso. Ma nulla avverrà prima della conclusione della verifica comunale.
Il beneficio è riservato ai nuclei familiari con almeno tre componenti e un ISEE sotto i 15.000 euro. La priorità viene data alle famiglie con figli minori, in particolare nati dopo il 2011. Non conta se si è ricevuto il bonus nel 2024: ogni anno si riparte da zero, con criteri di selezione rinnovati.
Chi riceve la nuova carta o la ricarica da 500 euro
Il contributo non è assegnato in automatico, anche se si aveva già la carta. Per far parte dei nuovi beneficiari, è necessario rientrare nelle liste aggiornate 2025, definite dall’INPS e validate dai Comuni. Nessuna domanda da compilare, ma l’ISEE deve essere in regola e aggiornato.
Le persone ammesse riceveranno una notifica da Poste Italiane, solitamente tramite SMS. In alternativa, è possibile controllare presso il proprio Comune. Se si sospetta di avere diritto ma non si è ricevuta comunicazione, è utile recarsi comunque in un ufficio postale con documento e codice fiscale.
Importante: per non perdere il bonus, va fatto almeno un acquisto entro il 16 dicembre 2025. L’intero importo deve essere utilizzato entro il 28 febbraio 2026. Dopo quella data, le somme non spese vengono revocate.
L’esperienza degli anni precedenti insegna che molti hanno perso il beneficio per mancanza di informazioni. Per evitare sorprese, è fondamentale controllare regolarmente il sito del proprio Comune e aggiornare i propri recapiti su MyINPS. Alla fine, l’attesa può valere, ma solo se si resta attenti e pronti a cogliere l’occasione.