Un nuovo incentivo si prepara a entrare in scena, destinato a rivoluzionare il modo di pensare alla mobilità sostenibile. Il 15 ottobre segna l’apertura di una piattaforma digitale decisiva, collegata a un’importante misura economica. Il punto di partenza? Una rottamazione. La destinazione? Un veicolo a zero emissioni. Ma non si tratta di un bonus qualunque: è una misura calibrata, pensata per chi vive nei grandi centri urbani o nelle aree limitrofe e vuole cambiare rotta. Un’operazione che coinvolge famiglie, microimprese e concessionari, con regole ben definite e contributi fino a 20.000 euro. Non sarà un click per tutti: solo chi è pronto potrà cogliere l’opportunità.
Negli ultimi anni, la transizione verso la mobilità elettrica ha subito una spinta sempre più decisa, ma non tutti hanno potuto partecipare a questo cambiamento. I costi elevati dei veicoli green restano un ostacolo reale, soprattutto per chi ha un reddito medio-basso. Il nuovo bonus auto nasce proprio per ridurre questo divario, con una misura concreta legata alla rottamazione di veicoli inquinanti.

A gestire tutto sarà Sogei, la società pubblica che supporta l’Agenzia delle Entrate e altri enti statali nelle infrastrutture digitali. La piattaforma sarà online dal 15 ottobre e rappresenterà l’unico canale per accedere al contributo. Già dal 18 settembre, però, i concessionari potranno accreditarsi per registrare i veicoli incentivabili.
Chi può ottenere il bonus auto e come funziona la procedura
Il nuovo incentivo per veicoli elettrici è rivolto a due categorie ben precise: persone fisiche e microimprese. In entrambi i casi, è fondamentale che la residenza o la sede legale sia in un’area urbana funzionale, cioè città con oltre 50mila abitanti o zone limitrofe legate da forti flussi di pendolarismo. Un altro requisito chiave è la rottamazione di un veicolo termico fino a Euro 5, condizione essenziale per ottenere il contributo.

L’importo del bonus auto elettrica varia in base alla tipologia del richiedente. Per le persone fisiche, si arriva fino a 11.000 euro in base all’Isee. Per le microimprese che acquistano veicoli commerciali leggeri, l’importo può toccare i 20.000 euro per mezzo, nel limite del 30% del prezzo e secondo la normativa de minimis.
Tutto il procedimento sarà digitale. Una volta effettuato l’accesso alla piattaforma, si potrà avviare la pratica presso un concessionario accreditato, che applicherà lo sconto direttamente in fase di acquisto. Niente rimborsi posticipati o documenti cartacei: il sistema è pensato per essere veloce e tracciabile, ma richiederà precisione nella compilazione e nei requisiti.
Una misura pensata per la mobilità e l’equità sociale
La logica alla base del bonus auto non è solo ambientale. Il Ministero dell’Ambiente ha chiarito che l’obiettivo è anche sociale: garantire l’accesso alla mobilità sostenibile a chi, fino a oggi, è rimasto fuori dal mercato elettrico. Per questo motivo, la misura si concentra sulle aree urbane più esposte all’inquinamento e sulle fasce di popolazione a reddito medio-basso.
A beneficiarne, ad esempio, sarà una famiglia con un vecchio veicolo Euro 4 che, grazie alla rottamazione e al contributo statale, potrà permettersi una vettura elettrica senza dover sostenere l’intero costo iniziale. Ma anche una piccola impresa di consegne potrà rinnovare il proprio parco veicoli, risparmiando una quota importante sull’acquisto di mezzi a zero emissioni.
Il fondo disponibile è di 597 milioni di euro, provenienti dal Pnrr, ma non durerà all’infinito. Per questo sarà fondamentale agire rapidamente e con attenzione, rispettando tutte le condizioni indicate dal ministero e dalla piattaforma. L’accesso al bonus auto elettriche rappresenta una reale occasione per accelerare la transizione ecologica, senza lasciare indietro chi ha meno risorse.