Dal 30 settembre cambia tutto per invalidità e Legge 104 e chi sbaglia modulo dovrà ricominciare da capo

Sta per cambiare radicalmente il modo in cui viene gestito l’aggravamento dell’invalidità e chi non è aggiornato rischia di perdere tempo prezioso o, peggio, un diritto fondamentale. Le nuove procedure previste dal decreto legislativo 62/2024 modificheranno tutto: tempi, ruoli, responsabilità. Chi vive in determinate province italiane dovrà adattarsi alle nuove modalità già a partire dal 30 settembre, mentre per il resto del Paese l’entrata in vigore definitiva è fissata per gennaio 2027. Non si tratta di un semplice aggiornamento burocratico: è una rivoluzione silenziosa che riguarda la vita concreta di migliaia di famiglie. Ecco perché è importante sapere come muoversi, senza incertezze né ritardi.

Quando le condizioni di salute peggiorano, ogni giorno può fare la differenza. E con la riforma in atto, anche una semplice domanda di aggiornamento della condizione sanitaria può trasformarsi in un percorso completamente diverso da quello che si era sempre conosciuto. Prendersi cura di un familiare invalido è già abbastanza complesso senza doversi confrontare con procedure che cambiano da un giorno all’altro.

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Nelle nuove province coinvolte dalla fase due della sperimentazione, il percorso da seguire per l’accertamento dell’aggravamento sarà completamente rinnovato.

Fino a oggi, chi chiedeva il riconoscimento di una maggiore invalidità o della Legge 104 doveva prima ottenere il certificato medico e poi presentare una domanda amministrativa all’INPS. Ora tutto ruota attorno al nuovo certificato medico introduttivo, che diventa l’unico documento necessario per avviare l’intero iter. Questo cambiamento semplifica alcuni passaggi, ma richiede una precisione assoluta: se si sbaglia modulo o si utilizza un formato non aggiornato, la procedura non viene avviata. E non ci sono eccezioni.

Cambiano le regole e il nuovo certificato medico introduttivo diventa il primo passo obbligatorio per l’aggravamento dell’invalidità

La fase due della sperimentazione coinvolge territori specifici come Macerata, Vicenza, Palermo, Lecce, Genova e altri. Dal 30 settembre in poi, i cittadini residenti in queste zone dovranno presentare un nuovo certificato medico redatto da un medico certificatore abilitato. Non sarà più necessario – né possibile – presentare la cosiddetta “domanda amministrativa”. Sarà il medico stesso a inoltrare il certificato all’INPS, che in automatico attiverà il processo di accertamento della disabilità.

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Cambiano le regole e il nuovo certificato medico introduttivo diventa il primo passo obbligatorio per l’aggravamento dell’invalidità-mondoefinanza.it

Ecco perché, chi intende avviare la domanda con le vecchie modalità, ha tempo fino al 29 settembre. Dopo quella data, i certificati emessi secondo il modello precedente saranno considerati non validi. La valutazione sanitaria dell’aggravamento sarà effettuata solo se il certificato è conforme al nuovo standard.

Prendiamo il caso concreto fornito dalle FAQ INPS: una donna residente a Macerata vuole chiedere la Legge 104 per assistere la madre invalida, che ha subito un peggioramento. Se non si muove entro il 29 settembre, dovrà rifare tutto con la nuova procedura. In questo caso, basta rivolgersi a un medico abilitato per ottenere il certificato aggiornato, che darà automaticamente il via all’intero iter.

Un sistema semplificato che richiede però attenzione ai dettagli e ai tempi per non perdere i propri diritti

L’obiettivo della riforma è quello di rendere più lineare e omogeneo l’intero processo di riconoscimento dell’invalidità e delle relative prestazioni. Eliminando la fase della domanda amministrativa, si punta a ridurre i margini di errore e snellire i tempi di risposta. Tuttavia, non tutto è automatico. Dopo l’invio del certificato, chi intende accedere a prestazioni economiche come assegni o indennità, dovrà compilare una sezione online con i propri dati reddituali e familiari, disponibile sul portale INPS.

Questo passaggio è fondamentale per ottenere le agevolazioni economiche collegate alla condizione riconosciuta. In mancanza di queste informazioni, l’INPS non potrà procedere con l’erogazione dei benefici. Anche per questo motivo è importante affidarsi a medici certificatori aggiornati, capaci di orientare correttamente il cittadino in questa nuova fase.

Il sistema sarà applicato in tutta Italia dal 1° gennaio 2027, ma già oggi conviene capire come funziona per non arrivare impreparati. A volte basta un dettaglio sbagliato per compromettere mesi di attesa. In una materia così delicata, informarsi e agire nei tempi corretti non è solo prudenza: è una forma concreta di tutela.

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