Non sempre la salute riesce a parlare da sola, specialmente quando si cerca di ottenere un sostegno economico. A volte serve un documento, una perizia, qualcosa che traduca una condizione fisica in un linguaggio che la burocrazia può capire. Ed è proprio in questo spazio, tra il bisogno urgente di aiuto e le lungaggini dei tribunali, che entra in gioco una procedura capace di cambiare tutto.
Una svolta silenziosa ma concreta, destinata a fare la differenza per chi deve affrontare un percorso difficile. Ora, grazie a un recente cambiamento normativo, le cose si muovono in modo diverso, più chiaro e, soprattutto, più rapido. Un’opportunità concreta per chi ha bisogno che il proprio stato di salute venga riconosciuto con tempi certi e strumenti affidabili.

L’accertamento tecnico preventivo invalidità non è solo un passaggio procedurale: è uno strumento di tutela, reso ancora più efficace dal Decreto Giustizia del 2025, che ha introdotto novità cruciali. Meno attese, più efficienza e una possibilità reale di ottenere ciò che spetta senza perdersi nei meandri delle cause civili.
L’accertamento tecnico preventivo invalidità è il primo passo per far riconoscere i propri diritti senza aspettare i tempi di una causa
Il meccanismo dell’accertamento tecnico preventivo invalidità, regolato dall’articolo 445-bis del Codice di procedura civile, rappresenta una scorciatoia legale pensata per ridurre i tempi delle controversie su prestazioni previdenziali e assistenziali. Serve a chiarire da subito la situazione sanitaria del richiedente, evitando che si apra un lungo processo quando la questione può essere risolta con una perizia.

Il giudice, prima ancora che inizi una causa vera e propria, nomina un consulente tecnico d’ufficio, il CTU, che esegue una valutazione medico-legale. La sua relazione ha un valore ufficiale e può influenzare fortemente la decisione del tribunale. In molti casi, può anche portare a una soluzione prima ancora che il processo abbia inizio.
Questo strumento è particolarmente utile per chi richiede invalidità civile, indennità di accompagnamento o pensione di inabilità. Pensiamo a una persona affetta da una malattia invalidante: invece di avviare una lunga causa, può presentare una richiesta di ATP e ottenere in breve tempo una valutazione ufficiale che spesso basta per far valere i propri diritti.
Il vantaggio principale è proprio questo: anticipare la prova principale del giudizio, cioè la perizia medica, evitando il rischio di ritardi o interpretazioni discordanti. È una mossa strategica anche per gli avvocati che seguono questi casi, perché permette di partire con basi solide e chiare, con meno possibilità di contestazioni.
Il Decreto Giustizia del 2025 ha trasformato l’accertamento tecnico preventivo invalidità in uno strumento più rapido e incisivo per ottenere prestazioni assistenziali
Con l’entrata in vigore del Decreto Legge n. 117/2025, il cosiddetto Decreto Giustizia, l’accertamento tecnico preventivo invalidità è stato aggiornato per rispondere all’esigenza di una giustizia più veloce e accessibile. Tra le novità principali, spicca la sospensione automatica del procedimento: una volta nominato il CTU, oppure dopo il suo giuramento, il processo viene sospeso fino alla scadenza del termine per eventuali contestazioni. Questo significa che la consulenza può andare avanti senza intoppi, mentre la macchina giudiziaria resta in pausa.
Inoltre, viene introdotto un termine preciso: le parti hanno 30 giorni dalla comunicazione del deposito della consulenza per sollevare eventuali obiezioni. Se non ci sono contestazioni, il giudice può decidere di omologare il risultato della perizia, rendendolo definitivo.
Un cambiamento importante riguarda anche i procedimenti già in corso: le nuove regole si applicano retroattivamente, a condizione che non sia stato ancora conferito l’incarico al CTU. Questo amplia di molto la platea di chi può beneficiare di un iter più rapido e lineare.
Tutto questo si inserisce in un piano più ampio di riforma della giustizia, promosso dal PNRR, che punta a ridurre i tempi dei processi e rendere il sistema più vicino alle esigenze delle persone. E in effetti, oggi chi si affida all’ATP può ottenere una risposta in tempi più brevi, con meno incertezza e più concretezza. Una differenza che, per chi attende una risposta legata alla propria salute, può significare tutto.