Cosa sta succedendo ai mutui: la mossa intelligente da fare adesso

Molti pensano che modificare il proprio mutuo sia complicato o rischioso. Eppure, oggi, con i tassi d’interesse stabili, esiste un’opportunità concreta e a costo zero per alleggerire le rate e migliorare le condizioni del finanziamento. Non è una promessa vaga, ma un diritto garantito dalla legge. Ecco perché la surroga del mutuo, in questo preciso momento storico, può cambiare davvero l’equilibrio delle finanze personali.

Chi ha acceso un mutuo negli ultimi anni si trova spesso a fare i conti con condizioni meno vantaggiose rispetto a quelle oggi disponibili. Le banche, spinte da una concorrenza crescente, offrono tassi più competitivi. E grazie alla surroga del mutuo, è possibile trasferire il proprio debito da un istituto a un altro, senza costi, per ottenere condizioni migliori. Il tutto, in modo semplice e sicuro.

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Il quadro è favorevole: la Banca Centrale Europea ha congelato i tassi d’interesse dopo una fase di rialzi. Questo significa stabilità, ma anche incertezza per il futuro. Agire ora, senza attendere ulteriori cali che potrebbero non arrivare, diventa una scelta saggia. Chi blocca oggi un tasso fisso più basso può proteggersi da possibili aumenti futuri e ridurre subito l’importo della rata.

Perché proprio adesso conviene valutare la surroga del mutuo

La surroga del mutuo è regolata dalla Legge Bersani (n. 40/2007) e consente al mutuatario di trasferire il proprio finanziamento da una banca a un’altra, mantenendo il capitale residuo, ma modificando condizioni come il tasso e la durata. Non ci sono costi a carico del cliente: la nuova banca copre tutte le spese, incluse quelle notarili e di perizia.

stretta di mano dopo una surroga
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Con i tassi attuali, molti mutui accesi qualche anno fa risultano onerosi. Un contratto del 2019 al 3% fisso oggi può essere surrogato con un tasso intorno al 2,2%. Questo si traduce in un risparmio anche di 50-70 euro al mese. Su un periodo lungo, il vantaggio può arrivare a diverse migliaia di euro.

Secondo le disposizioni del Testo Unico Bancario (D.lgs. 385/1993), la banca originaria non può ostacolare il trasferimento, né imporre penali. Inoltre, la surroga non comporta la perdita delle detrazioni fiscali sugli interessi passivi, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate.

Il momento è ideale anche perché il mercato sta offrendo opzioni stabili e trasparenti, in particolare per chi desidera un tasso fisso. Bloccare ora un tasso vantaggioso significa mettere al sicuro la rata, evitando il rischio di future impennate. Il tutto con una procedura che dura, in media, tra 60 e 90 giorni.

Casi pratici e vantaggi immediati: cosa cambia dopo la surroga

Un esempio concreto: una famiglia con un mutuo residuo di 120.000 euro in 20 anni al 3,1%, oggi può ottenere un tasso al 2,1%, abbassando la rata di circa 60 euro al mese. In 12 mesi, sono oltre 700 euro risparmiati, senza modificare la durata del mutuo. Per chi sceglie invece di accorciare il piano di ammortamento, il guadagno può essere ancora maggiore, riducendo anche gli interessi totali da pagare.

Un altro caso riguarda un lavoratore con mutuo variabile, che ha deciso di passare al fisso per proteggersi da nuove variazioni. Dopo la surroga, ha ottenuto una rata più bassa e stabile. Questo tipo di operazione è possibile anche su mutui cointestati, purché restino invariati i soggetti coinvolti.

Tutto questo dimostra come la surroga del mutuo non sia solo una possibilità teorica, ma un’opportunità concreta, regolata dalla legge e sostenuta dalle banche stesse. Il risparmio è reale e tangibile. Con i tassi attuali, non è necessario aspettare il momento perfetto: è proprio questo il momento giusto per agire.

Cosa fare per chiedere la surroga

Il primo passo per ottenere una surroga del mutuo è confrontare attentamente le offerte delle varie banche. Esistono portali specializzati, ma anche i siti ufficiali degli istituti di credito offrono simulatori utili per calcolare la nuova rata. Una volta individuata la proposta più vantaggiosa, è necessario presentare una richiesta formale alla nuova banca, allegando documenti come il contratto originario, il piano di ammortamento e gli ultimi pagamenti effettuati.

L’istituto subentrante valuterà la richiesta e, se approvata, avvierà le pratiche per la perizia dell’immobile e l’atto notarile. Tutte queste operazioni non comportano spese per il mutuatario. La legge prevede che la banca originaria non possa opporsi e debba collaborare al trasferimento del finanziamento. I tempi variano, ma in media l’intera procedura si conclude entro tre mesi. In caso di ritardi, è possibile rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario per far valere i propri diritti.

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