Nel 2025 chi ha soldi fermi sul conto ha un’opportunità unica per farli fruttare, ma la vera sfida è scegliere il canale giusto tra BOT, Supersmart e conti deposito. Il contesto è favorevole: l’inflazione è sotto controllo e il sistema bancario offre tassi interessanti, ma serve attenzione ai dettagli. Alcune opzioni sembrano più redditizie, altre puntano tutto sulla sicurezza, altre ancora offrono un equilibrio tra le due cose. Capire dove mettere i propri risparmi oggi può fare una grande differenza domani.
C’è chi guarda ai BOT come a una certezza storica, chi scopre le nuove promozioni di Poste Italiane e chi si lascia tentare dai rendimenti pubblicizzati dai conti deposito. La scelta, però, non è solo questione di numeri. Ogni soluzione ha le sue condizioni, i suoi vantaggi nascosti e i suoi limiti da valutare con attenzione. Il modo in cui si decide di investire la propria liquidità oggi dice molto del rapporto personale con il denaro: chi preferisce la sicurezza totale, chi accetta un vincolo in cambio di qualcosa di più, chi invece vuole libertà e rendimento insieme.
E proprio perché oggi le opzioni sono molte di più rispetto al passato, orientarsi non è sempre semplice. Si leggono percentuali, si confrontano rendimenti, ma spesso si dimentica di guardare al netto, ovvero a quanto effettivamente finisce in tasca. Ed è proprio lì che si nascondono le vere differenze tra i vari strumenti.
I Buoni Ordinari del Tesoro nel 2025 restano una delle scelte più sicure per i risparmiatori italiani. Emessi dallo Stato, hanno una tassazione agevolata al 12,5% e una durata spesso di 12 mesi. Nell’asta di agosto, il rendimento lordo era di circa 1,83%, che diventa 1,60% netto. Non molto, ma senza dubbio affidabile. Nessuna banca privata può garantire lo stesso livello di sicurezza e zero rischi.
Tuttavia, in un contesto dove anche strumenti bancari e postali offrono solidità e rendimenti più alti, i BOT iniziano a perdere terreno. Un esempio concreto: con 20.000 euro investiti, si guadagnano poco più di 300 euro in un anno. Chi non ha bisogno di toccare quei soldi per 12 mesi potrebbe facilmente ottenere di più altrove.
La vera forza dei BOT oggi è la loro liquidità: facili da acquistare, semplici da gestire e perfetti per parcheggiare fondi in attesa di una spesa imminente. Ideali per chi non vuole vincoli né sorprese. Ma per chi cerca qualcosa in più, ci sono alternative più stimolanti.
I conti deposito, soprattutto quelli vincolati, stanno vivendo una seconda giovinezza. Molti istituti bancari propongono tassi fino al 3,25% lordo, che significa circa 2,40% netto dopo le imposte. Una differenza sostanziale rispetto al BOT. Chi blocca 20.000 euro per un anno, può ottenere quasi 500 euro, contro i 320 dei titoli di Stato.
Anche i conti non vincolati sono interessanti, con tassi che si aggirano intorno al 2,5% lordo. Il vantaggio qui è la possibilità di ritirare il denaro in ogni momento. E non si parla più solo di banche online: anche istituti tradizionali stanno tornando competitivi.
Il Supersmart Premium 366 di Poste Italiane, invece, propone un rendimento lordo del 2%, pari a circa 1,48% netto. È accessibile solo per nuova liquidità versata sul Libretto Smart e prevede un vincolo, ma consente l’interruzione anticipata, anche se con perdita parziale degli interessi. Una via di mezzo perfetta per chi vuole flessibilità senza rinunciare del tutto al rendimento.
Nel 2025, dunque, chi cerca il giusto compromesso tra sicurezza, libertà e guadagno trova nei conti deposito vincolati e nel Supersmart di Poste due soluzioni molto più interessanti rispetto ai BOT. La scelta finale dipende dalle esigenze personali, ma oggi più che mai è possibile trovare un equilibrio tra prudenza e rendimento.
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