Nuova sanatoria dell’Agenzia Entrate Riscossioni che esclude i ‘furbetti’ e aiuta i cittadini in difficoltà

Non è l’ennesimo condono a pioggia. La nuova sanatoria dell’Agenzia Entrate Riscossioni introduce regole mai viste prima: meno sconti facili e più attenzione a chi ha davvero bisogno. L’obiettivo? Alleggerire le prime rate e aiutare chi è rimasto indietro senza colpa, lasciando fuori i furbetti di sempre. Un cambio di rotta che potrebbe segnare una nuova stagione per la fiscalità italiana. I criteri si fanno più selettivi, e i vantaggi non saranno più per tutti. Ma cosa cambia davvero?

Settembre porta con sé, come ogni anno, il fermento della legge di bilancio. Ma questa volta c’è un’attenzione particolare sulla cosiddetta nuova sanatoria dell’Agenzia Entrate Riscossioni. Si parla di una Rottamazione quinquies, diversa dalle precedenti. Non si tratta più di spalancare le porte a ogni contribuente in ritardo, ma di offrire una possibilità concreta a chi è stato colpito da difficoltà economiche reali, spesso temporanee.

calcoli tasse
Nuova sanatoria dell’Agenzia Entrate Riscossioni che esclude i ‘furbetti’ e aiuta i cittadini in difficoltà-mondoefinanza.it

Nel mirino ci sono due problemi storici: le rate iniziali troppo pesanti che scoraggiano l’adesione e l’accesso indiscriminato che ha premiato, più volte, chi ha fatto dell’evasione una prassi. Oggi la direzione è opposta: aiutare chi vuole rimettersi in regola, non chi sfrutta la situazione per tornare nel buio.

Rate più leggere e piano più umano

Tra le novità più rilevanti della nuova sanatoria dell’Agenzia Entrate Riscossioni, c’è la modifica del piano di pagamento. Fino a oggi, i contribuenti dovevano versare il 20% del debito nei primi due mesi, un ostacolo insormontabile per chi non riesce nemmeno a coprire le spese mensili. Il nuovo approccio promette di eliminare questo scalone iniziale, rendendo le prime rate più leggere e costanti.

calcoli tasse
Rate più leggere e piano più umano-mondoefinanza.it

Un esempio concreto? Chi ha un debito da 10.000 euro, in passato doveva versarne subito 2.000. Ora, con il nuovo schema, potrebbe iniziare con cifre più basse e sostenibili, evitando l’effetto boomerang che ha portato molti a rinunciare subito. Questo cambio di passo è stato fortemente sostenuto dal viceministro Leo, che ha ammesso l’inefficacia delle formule precedenti.

L’obiettivo è aumentare l’adesione e il completamento dei piani. Perché non basta far partire la sanatoria: serve che i contribuenti arrivino fino in fondo. E la chiave, questa volta, è una diluizione realistica del debito.

Una selezione rigorosa per evitare abusi

La vera rivoluzione della rottamazione quinquies è però nel filtro di accesso. Stop agli automatismi: per entrare nella nuova sanatoria serviranno parametri precisi. Per i cittadini, sarà l’ISEE a determinare la possibilità di aderire. Per le imprese, si userà l’indice di liquidità, che misura la capacità di far fronte ai debiti a breve termine.

Questo approccio è pensato per lasciare fuori i contribuenti recidivi. Chi ha già sfruttato rottamazioni precedenti senza mai completarle, potrebbe essere escluso. Il caso tipico è quello di chi paga la prima rata, ottiene il blocco dei pignoramenti e poi sparisce. Ora lo Stato vuole dire basta a questo meccanismo.

Accanto a questo, si prevede anche una cancellazione d’ufficio delle cartelle ormai inesigibili, per alleggerire il carico amministrativo e concentrare le risorse sui crediti recuperabili. Il messaggio è chiaro: il fisco sarà più equo, ma anche più serio.

In un contesto in cui la pressione fiscale varia enormemente da zona a zona, con differenze fino a 10 punti percentuali tra province, questa misura potrebbe aiutare a ristabilire un minimo di equilibrio.

Gestione cookie