Rendimento reale vicino al 4%: ecco il BTP che sta sorprendendo tutti

In pochi conoscono davvero il potenziale di un titolo di Stato che può garantire un rendimento netto vicino al 4%. Non è una promessa irrealistica né una trovata di marketing. È tutto nero su bianco, tra tabelle ufficiali e prospetti poco letti. In un momento storico in cui i tassi si rincorrono e l’inflazione galoppa, esistono ancora soluzioni che sanno essere stabili e convenienti. Questa non è una guida teorica, ma un modo concreto per capire perché alcuni investimenti, a volte, meritano una seconda occhiata. C’è un titolo in particolare che si acquista a un prezzo sorprendentemente basso. Eppure, in pochi si fermano a leggerne i dettagli. Chi lo fa, spesso resta sorpreso. Guadagnare il 4% netto non è più un’utopia, ma una scelta alla portata.

Molti investitori cercano stabilità, ma finiscono per rinunciare ai guadagni. È il compromesso più comune in finanza. Ma ci sono strumenti che sfuggono a questa logica e il BTP Tf 1,7% St51 Eur è uno di questi. Non è un prodotto pubblicizzato né immediato da capire. Eppure, quando si guardano i numeri, qualcosa cambia. Il prezzo di acquisto attuale è attorno a 60,28, mentre a scadenza, nel 2051, il titolo verrà rimborsato a 100. In più, distribuisce interessi annui dell’1,7% sul valore nominale. La vera forza, però, non sta nelle cedole, ma nella rivalutazione del capitale nel tempo.

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Chi decide di investire oggi, acquista a un prezzo molto basso, generando così un rendimento effettivo a scadenza lordo del 4,28% e netto del 3,98%. Non è solo teoria: questi dati sono pubblici, verificabili, e pubblicati su fonti ufficiali come il sito del MEF. Un investimento da 10.000 euro permette di acquistare circa 16.600 euro nominali di BTP. Alla scadenza, si riceveranno 16.600 euro più gli interessi periodici. Una strategia paziente, ma potenzialmente molto redditizia.

Perché il prezzo basso del BTP Tf 1,7% St51 Eur è un vantaggio

La caratteristica più interessante di questo titolo di Stato è il suo attuale prezzo di mercato, inferiore di oltre il 30% rispetto al valore nominale. Un’anomalia che apre una finestra unica per chi sa guardare oltre le cedole. Comprare oggi significa sfruttare un forte sconto e ottenere, a scadenza, un rimborso pieno a 100. Questo meccanismo è ciò che genera un rendimento netto vicino al 4%, ben al di sopra della media dei conti deposito o di molti fondi a basso rischio.

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Naturalmente, è fondamentale considerare l’orizzonte temporale: si tratta di un titolo con scadenza nel 2051 e una duration modificata pari a 18,53. Questo significa che il valore del titolo può risentire delle variazioni dei tassi d’interesse nel breve e medio periodo. Tuttavia, per chi lo porta fino a scadenza, questa variabilità ha un impatto solo sulla quotazione, non sul rendimento finale.

Dal punto di vista fiscale, il vantaggio è evidente. I BTP godono di una tassazione agevolata al 12,5%, rispetto al 26% previsto per la maggior parte degli strumenti finanziari. Inoltre, la presenza di un rateo netto dello 0,04109 indica un’accumulazione di interessi già maturati, che possono rendere interessante l’acquisto anche tra una cedola e l’altra.

Quando può convenire e quali aspetti considerare con attenzione

Il BTP Tf 1,7% St51 Eur si adatta a chi ha un capitale da impiegare con uno sguardo a lungo termine. Può essere una soluzione per integrare la pensione futura, per garantire un capitale ai figli o semplicemente per avere una base sicura in portafoglio. Non è indicato per chi cerca liquidità immediata, né per chi vuole cavalcare l’onda dei mercati. Ma per chi preferisce la tranquillità, può rappresentare una scelta di grande intelligenza.

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Va però detto che il rischio inflazione esiste. Se nei prossimi anni dovesse salire in modo significativo, potrebbe erodere il potere d’acquisto del rendimento. Tuttavia, il fatto di partire da un prezzo così basso compensa, almeno in parte, questo rischio. E resta il vantaggio della certezza sul rimborso, garantito dallo Stato italiano.

Infine, bisogna ricordare che il BTP può essere venduto prima della scadenza sul mercato secondario. Questo offre una certa flessibilità, pur con il rischio di subire perdite se i tassi aumentano. Ma chi punta alla scadenza finale e guarda alla sostanza, difficilmente resterà deluso da un rendimento netto che oggi appare tra i più competitivi nel panorama degli investimenti sicuri.

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