Ecco i cinque motivi che portano il 90% degli ecommerce in Italia a fallire entro il primo anno di vita. A dirlo è un sondaggio di 123Ecommerce (su un campione di 1056 attività)

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Ecco i cinque motivi che portano il 90% degli ecommerce in Italia a fallire entro il primo anno di vita. A dirlo è un sondaggio di 123Ecommerce (su un campione di 1056 attività)
Anche se ogni imprenditore pensa di prendere decisioni ponderate e fare gli investimenti intelligenti, la realtà è spesso diversa: circa il 90% delle startup fallisce entro il primo anno di vita e il mondo dell’ecommerce non è un’eccezione. Il 90% è tanto perché aprire un negozio online è facile ma farlo funzionare davvero e renderlo profittevole è difficile.

Da un sondaggio effettuato da 123Ecommerce su un campione di 1.056 attività è emerso che il primo errore, molto comune, che commettono tante attività è quello di lavorare nelle nicchie troppo sature.  Aprire un negozio online di abbigliamento generico per donna senza specializzarsi su una nicchia particolare non ha molto senso. E’ impossibile competere con i giganti della moda. Hanno un potere d’acquisto migliore e di conseguenza hanno anche i prezzi migliori, un servizio clienti migliore perché sono più strutturati, oltre questo spendono milioni di euro in pubblicità.  Qual è la soluzione? Specializzarsi e diventare leader nelle piccole nicchie. 

Il secondo errore che può costare caro è non avere una strategia chiara di business. Non tante attività, anche medio grandi, hanno un piano di business scritto e molti fanno semplicemente le cose a caso. Un piano di business aiuta a prendere decisioni ponderate in merito alla gestione delle finanze, del marketing, gestione del personale e del software ecc. Inoltre in questo modo un’attività può individuare meglio i propri lati deboli e capire come migliorare. 

Il terzo errore è non prevedere un budget di investimento non solo per avviare l’attività ma anche per mantenerla nei primi anni di vità. Qualunque business online richiede un investimento ben pianificato, ben pensato e uno studio molto dettagliato. Molti imprenditori pensano che l’investimento finisce con la costruzione del sito ma non c’è niente di più sbagliato. Molte piccole attività aprono i siti con poche centinaia di euro e non investono nella manutenzione del sito, nell’ampliare l’inventory, nel migliorare il customer service o non vogliono potenziare il marketing. E alla fine questo non porta da nessuna parte. 

Un altro errore è pensare che dalla piattaforma ecommerce dipende il successo del business. Nulla di più sbagliato: qualunque piattaforma di per sé non aiuta a vendere e per iniziare, spesso, va bene qualunque piattaforma ecommerce. Basta iniziare e in futuro, dopo aver strutturato minimamente le cose, si può sempre aggiustare e migliorare tutto.

Alla fine ultimo e quinto errore molto comune che commettono molti imprenditori neofiti è non sapere o non volere investire in modo strutturato nel marketing. Pensare che un buon prodotto si vende da solo è completamente sbagliato. Magari questo può valere per un negozio fisico in centro città dove c’è un grande passaggio di persone ma non per un negozio online. Online bisogna investire nella visibilità. Perché non c’è nessuno che vi porterà i clienti se voi non andrete a cercarli. Serve non solo visibilità e traffico ma un piano concreto per attirare le persone giuste e convertirle in clienti. Ricordatevi che dietro ogni prodotto di successo c’è sempre una buona campagna di marketing.  

 
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Tatiana Lavrenchuk
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