La società civile scrive al Parlamento: prima le regole della rappresentanza

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La società civile scrive al Parlamento: prima le regole della rappresentanza
Milano -Il 4 maggio, il giorno della ripresa dalla fase acuta della grande pandemia, un gruppo di privati cittadini ha scritto a tutti i parlamentari, proponendo loro di farsi promotori in tempi rapidi di una legge sulla rappresentanza, preliminare e sovraordinata ad ogni legge elettorale.

Il gruppo, che si è dato il nome “Viva il Parlamento”, ha messo a punto “le 3 regole della rappresentanza”: regole che, secondo i proponenti, sarebbero in grado di restituire rappresentanza e centralità al nostro Parlamento.

Le regole, che sono state sottoposte a giuristi che hanno contribuito a renderle facilmente trasformabili in articoli di una nuova e semplice legge della Repubblica, sono:

regola 1

“I soggetti aventi titolo a proporre liste elettorali hanno facoltà di candidare ciascun candidato in non più di due collegi elettorali. Le liste elettorali dovranno essere presentate con almeno 120 giorni di anticipo rispetto alla data prevista delle elezioni.”

regola 2

“La combinazione tra le liste elettorali di cui alla regola 1 e le corrispondenti schede elettorali deve consentire all’elettore di scegliere un partito/lista e non più di due candidati. E’ ammesso il voto in forma disgiunta.”

regola 3

“I soggetti di cui alla regola 1, in caso di ricandidatura nella successiva tornata elettorale, sono tenuti a ricandidare ciascun parlamentare nello stesso collegio elettorale nel quale era stato in precedenza eletto, fatta salva la facoltà di candidarlo anche in un secondo collegio. E’ ammesso che il soggetto proponente sia diverso da quello nelle liste del quale il parlamentare era stato in precedenza eletto.”

Il “sistema di regole” ha l’intento di:

•    riavvicinare la politica alla gente, assicurando agli elettori la possibilità di eleggere i propri rappresentanti, di valutare il loro operato e di confermare o meno il mandato alla ricandidatura,

•    rendere politicamente vantaggioso per gli eletti occuparsi della comunità che rappresentano durante il loro mandato parlamentare,

•    rendere altrettanto vantaggioso per i partiti superare la tendenza a rimanere confinati nell’ambito poco più che regionale dei “collegi sicuri” e investire nell’ampliamento della loro presenza di medio periodo sull’intero territorio nazionale.

Da un trentennio a questa parte, il susseguirsi di leggi elettorali alla ricerca di volta in volta di governabilità e compromesso tra i partiti costituenti la coalizione maggioritaria del momento, ha provocato una progressiva erosione della effettiva rappresentanza del parlamentare e dunque della centralità del Parlamento nella nostra democrazia, che per la nostra Costituzione è, o dovrebbe essere, per l’appunto rappresentativa.

In effetti tra liste elettorali bloccate che impediscono al cittadino di scegliere il proprio rappresentante, possibilità dei partiti di presentare lo stesso candidato in molti collegi, potendo così sottrarlo al giudizio della comunità che lo ha eletto e non ultimo il sostanziale vincolo di mandato sotto il quale è costretto ad agire il parlamentare “nominato”, è comprensibile come il cittadino si senta vieppiù ininfluente, lontano dalla “casta” dirigente e sia sfiduciato rispetto a qualunque possibilità di indirizzare la politica.

Le 3 regole della rappresentanza proposte hanno certamente il merito di porre all’attenzione il fondamentale tema della rappresentanza in una democrazia degna di questo nome, ma a ben vedere la loro applicazione avrebbe un’influenza positiva e profonda, oltre che nei rapporti tra i cittadini ed i Parlamentari restituendo centralità e forza al Parlamento, anche nel rendere più trasparenti le relazioni tra parlamentari e partiti e nel favorire i partiti nel recupero di quel radicamento territoriale, di cui tanto si parla.

Tema e contenuti della proposta possono essere approfonditi presso il sito di Viva il Parlamento, a partire dal quale è possibile anche interloquire con i promotori dell’iniziativa.