Il risparmio energetico domestico è stato, ed è tuttora, il vero protagonista degli ultimi anni del settore dell’edilizia. Si tratta infatti di un topic che interessa più fronti, in quanto oltre a portare a un ritorno economico agli utilizzatori ha anche una forte valenza etica, poiché si traduce in una minore produzione di CO2. Ed è così che sul mercato si sono presentate soluzioni sempre più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e termodinamico, affiancate da interessanti agevolazioni finanziarie specificamente previste per la riqualificazione energetica.
Punto primo: non disperdere energia
Il primo accorgimento per avere una casa in grado di gestire l’energia in modo veramente efficace è quello di contenere le dispersioni termiche. Per raggiungere questo scopo è necessario innanzitutto dotarsi di serramenti con una buona tenuta termica, la quale deve però necessariamente essere rapportata al fattore altitudine, che condiziona la scelta della migliore soluzione. Successivamente, l’ottimizzazione dell’isolamento termico va ottimizzata con un cappotto esterno termico, ossia un sistema di pannelli isolanti in grado di eliminare ponti termici responsabili dei condizionamenti provenienti dall’esterno; questi pannelli, disponibili in materiali naturali e sintetici, vengono scelti soprattutto per questioni di spessore (dai 5 ai 24 cm circa) in relazione alle caratteristiche e allo stato delle pareti.
Ma i vantaggi che si ottengono possono andare a perdersi nel momento in cui semplicemente si apre una finestra per ventilare l’ambiente. Ecco allora che diviene opportuno prevedere l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata: questo consente un ricambio controllato di aria che viene prelevata dall’esterno e immessa nell’ambiente, riequilibrando la temperatura e condizionando anche l’umidità.
Recupero dell’energia
La seconda strategia da adottare è quella atta al recupero energetico. Per far sì di ottenere il meglio da questo aspetto la soluzione da preferire è la pompa di calore geotermica: questo sistema utilizza l’acqua o il terreno come fonte di calore o per disperderlo, ed è quindi indicato per avere ottima efficienza sia in estate che in inverno. Per comprendere al meglio i risparmi che si hanno con questo metodo vediamo la differenza tra l’utilizzo di una caldaia e di una pompa di calore geotermica in una situazione “estrema”: un’abitazione di 320 mq posta in zona climatica F e con temperatura di progetto -15°C. Per portare l’ambiente al comfort dei 20°C si spendono circa 130-140 kW/mq, con un costo medio annuo per il solo gas di 6.000/7.000€; viceversa, l’utilizzo di una pompa di calore porta a una spesa annua di 500/600€.
Traduciamo questi risparmi in termini di potenza termica richiesta: per un’abitazione con le condizioni qui sopra descritte ma non adottante soluzioni di isolamento termico abbiamo un consumo di 70 kW/h; mentre se questa abitazione utilizza i sistemi per ottimizzare i consumi energetici raggiungiamo più o meno i 13 kW/h, ossia meno di un quinto dell’energia richiesta dai sistemi tradizionali.
Costi e rimborsi
Quello che però spaventa i consumatori è la spesa iniziale, sicuramente impegnativa per i più; ma con la giusta visione d’insieme è possibile apprezzare quello che è a tutti gli effetti un investimento proficuo. Si calcoli infatti che gli Ecobonus statali rimborsano fino al 65% dell’importo degli interventi di riqualificazione energetica in cinque anni, per una detrazione massima fino a 100.000€; mentre queste tecnologie hanno un’obsolescenza di 30 anni. Quindi per i 25 anni successivi al rimborso statale la spesa non solo viene ampiamente ammortizzata, ma si hanno anche risparmi notevoli e prolungati nel tempo. Rivolgendovi ad aziende come CLM Arredamento, studio professionistico milanese specializzato in interior design e ristrutturazione, potrete avere una consulenza sulle migliori soluzioni da adottare per la riqualificazione energetica della vostra abitazione.
Punto primo: non disperdere energia
Il primo accorgimento per avere una casa in grado di gestire l’energia in modo veramente efficace è quello di contenere le dispersioni termiche. Per raggiungere questo scopo è necessario innanzitutto dotarsi di serramenti con una buona tenuta termica, la quale deve però necessariamente essere rapportata al fattore altitudine, che condiziona la scelta della migliore soluzione. Successivamente, l’ottimizzazione dell’isolamento termico va ottimizzata con un cappotto esterno termico, ossia un sistema di pannelli isolanti in grado di eliminare ponti termici responsabili dei condizionamenti provenienti dall’esterno; questi pannelli, disponibili in materiali naturali e sintetici, vengono scelti soprattutto per questioni di spessore (dai 5 ai 24 cm circa) in relazione alle caratteristiche e allo stato delle pareti.
Ma i vantaggi che si ottengono possono andare a perdersi nel momento in cui semplicemente si apre una finestra per ventilare l’ambiente. Ecco allora che diviene opportuno prevedere l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata: questo consente un ricambio controllato di aria che viene prelevata dall’esterno e immessa nell’ambiente, riequilibrando la temperatura e condizionando anche l’umidità.
Recupero dell’energia
La seconda strategia da adottare è quella atta al recupero energetico. Per far sì di ottenere il meglio da questo aspetto la soluzione da preferire è la pompa di calore geotermica: questo sistema utilizza l’acqua o il terreno come fonte di calore o per disperderlo, ed è quindi indicato per avere ottima efficienza sia in estate che in inverno. Per comprendere al meglio i risparmi che si hanno con questo metodo vediamo la differenza tra l’utilizzo di una caldaia e di una pompa di calore geotermica in una situazione “estrema”: un’abitazione di 320 mq posta in zona climatica F e con temperatura di progetto -15°C. Per portare l’ambiente al comfort dei 20°C si spendono circa 130-140 kW/mq, con un costo medio annuo per il solo gas di 6.000/7.000€; viceversa, l’utilizzo di una pompa di calore porta a una spesa annua di 500/600€.
Traduciamo questi risparmi in termini di potenza termica richiesta: per un’abitazione con le condizioni qui sopra descritte ma non adottante soluzioni di isolamento termico abbiamo un consumo di 70 kW/h; mentre se questa abitazione utilizza i sistemi per ottimizzare i consumi energetici raggiungiamo più o meno i 13 kW/h, ossia meno di un quinto dell’energia richiesta dai sistemi tradizionali.
Costi e rimborsi
Quello che però spaventa i consumatori è la spesa iniziale, sicuramente impegnativa per i più; ma con la giusta visione d’insieme è possibile apprezzare quello che è a tutti gli effetti un investimento proficuo. Si calcoli infatti che gli Ecobonus statali rimborsano fino al 65% dell’importo degli interventi di riqualificazione energetica in cinque anni, per una detrazione massima fino a 100.000€; mentre queste tecnologie hanno un’obsolescenza di 30 anni. Quindi per i 25 anni successivi al rimborso statale la spesa non solo viene ampiamente ammortizzata, ma si hanno anche risparmi notevoli e prolungati nel tempo. Rivolgendovi ad aziende come CLM Arredamento, studio professionistico milanese specializzato in interior design e ristrutturazione, potrete avere una consulenza sulle migliori soluzioni da adottare per la riqualificazione energetica della vostra abitazione.